A bordo del Memobus per capire la Shoah

Studenti delle superioro convolti in un progetto ripercorre e il dramma della deportazione
sterle trieste 23 01 08 RISIERA DI SAN SABBA
sterle trieste 23 01 08 RISIERA DI SAN SABBA

Un viaggio a ritroso nella storia, ma anche nella coscienza, per comprendere meglio una delle più grandi tragedie che hanno sconvolto l'umanità nel Novecento, la Shoah. È partito ieri da Gorizia il viaggio di Memobus, il progetto – giunto alla quarta edizione curata sotto il cappello della Provincia di Gorizia dall'associazione Quarantasettezeroquattro – rivolto agli studenti delle scuole superiori di Gorizia e Trieste che si concretizza in un viaggio di formazione in Polonia, tra Cracovia e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Coinvolta un'ottantina di studenti tra la terza e la quinta superiore, e una ventina di docenti e accompagnatori del polo sloveno e dell'Isis “Galilei” di via Puccini, del “Brignoli-Einaudi-Marconi” di Staranzano, del liceo “Buonarroti” di Monfalcone, del liceo “Galilei” e dell'istituto “Galvani” di Trieste, e della consulta studentesca di Gorizia e Trieste. L'iniziativa e il viaggio sono stati presentati in mattinata, in Provincia, da Alessandro Cattunar dell'associazione Quarantasettezeroquattro e dall'assessore provinciale Ilaria Cecot. «Il nostro approccio è un po' differente da quello di altre iniziative simili – ha detto Cattunar -: al di là dell'aspetto puramente emotivo della visita ad Auschwitz vogliamo unire un percorso formativo che porti ad una riflessione su passato, presente e futuro, e su tutto ciò che ha portato alla tragedia». Ecco allora che gli operatori dell'associazione hanno iniziato già dal mese di ottobre ad incontrare e preparare piccoli gruppi di studenti nelle classi, fino ad arrivare al viaggio partito ieri. Alle 15 il pullman di Memobus ha lasciato Gorizia, arrivando a Trieste per una visita alla Risiera di San Sabba e al suo rinnovato museo, dove Riccardo Goruppi, triestino che ha vissuto sulla sua pelle la tragedia della deportazione, ha portato la sua testimonianza ai ragazzi. In serata, poi, la partenza per la Polonia, dove Memobus resterà fino al 27 febbraio.

I primi due giorni saranno dedicati a Cracovia, al suo quartiere ebraico (simbolo di integrazione) e al ghetto (simbolo di discriminazione), con la visita del Museo Schindler. Gli studenti saranno invitati tra l'altro a fotografare i segni della presenza ebraica all'interno di un progetto artistico e didattico che dovrebbe sfociare poi in un'esposizione curata assieme alla Provincia.

Infine la giornata ai campi di Auschwitz 1 e Auschwitz 2 Birkenau. «Questo è un progetto a cui teniamo molto – ha detto l'assessore Cecot, che ha anche ricordato la mostra dedicata alle persecuzioni degli omosessuali perpetrate dai nazisti, ospitata dalla Provincia e prossima a trasferirsi a Gradisca e Staranzano -, e non a caso ci investiamo 7mila euro di fondi propri di bilancio. Per questo siamo un po' preoccupati del fatto che dal prossimo anno nessuno raccolga il nostro testimone e Memobus possa finire, nell'Isontino. L'appello va ai Comuni di Gorizia e Monfalcone, capofila delle Uti, perché portino avanti questo lavoro così importante”.

Marco Bisiach

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