A fuoco villa Roncato di Crauglio

L’altra notte il rogo è partito dal tetto. Ingentissimi i danni, perse opere d’arte e preziosi stucchi
Di Gessica Mattalone
San Vito al Torre 15 marzo 2014 Incendio alla vialla Steffaneo Roncato di via Aquileia. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
San Vito al Torre 15 marzo 2014 Incendio alla vialla Steffaneo Roncato di via Aquileia. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

SAN VITO AL TORRE. Un incendio ha devastato, l’altra notte, Villa Steffaneo Roncato a Crauglio, provocando danni ingentissimi. Ha preso fuoco una parte del tetto nell’ala ovest dell’edificio. Il rogo è partito dalla porzione a due piani tra il corpo centrale e la torretta su via Venezia. Seppur intervenuti tempestivamente, i vigili del fuoco non sono riusciti ad avere ragione delle fiamme poichè l’edificio può essere raggiunto dai mezzi solo sul lato strada. Per accedere al giardino e alla parte laterale, è necessario utilizzare mezzi di dimensioni inferiori a quelli standard, vista la presenza dell’arco storico che s’affaccia su via Venezia e l’assenza di percorsi alternativi. Il bilancio dei danni è ben più grave di quanto ipotizzato ieri mattina, quando si dava per distrutta la camera degli sposi (alcova) e gli importanti dipinti del Pollencig, raffiguranti le battaglie napoleoniche. I vigili del fuoco ieri pomeriggio erano ancora al lavoro. Le fiamme, complice anche la tipologia della struttura caratterizzata da un tetto composto da travi, arella e da una copertura isolata con guaina catramata, si sono propagate nella torretta ovest, per la quale ora si parla di una probabile demolizione, e nella “stanza dell’Uva”, finemente decorata dal Chiarottini allievo del Tiepolo. La “stanza dell’Uva” non esiste più, come non esiste più la “stanza del Diavolo” dove si è lavorato alacremente per tentare di salvare l’affresco con l’Angelo. Perse per sempre le stanze “degli stucchi rosa” e “degli stucchi verdi”. Una vera mazzata per la famiglia Roncato, la cui villa è stata acquistata dall’antenato Antonio nel 1925, ma una tragedia anche per l’intero paese di Crauglio, che considera l’edificio un po’ come proprio, appartenente alla storia locale e frequentato in occasione dei vari appuntamenti culturali proposti e aperti a tutti, non ultima la rassegna dedicata alla Grande Guerra, promossa da Roberto Roncato e curata da Giorgio Milocco. La villa aveva beneficiato di diversi contributi provinciali e regionali per salvaguardarne sia la struttura, destinati al rifacimento della copertura, sia al mantenimento e restauro delle opere, tra stucchi, sculture, affreschi e tempere. Le cause dell’incendio sono ora al vaglio dei periti dei vigili del fuoco. Secondo una prima ipotesi, il rogo partito dal tetto, sarebbe scaturito a seguito di un piccolo intervento di manutenzione con l’utilizzo di fiamme libere, anche se ieri pomeriggio, gli autori dell’intervento hanno fatto sapere di non aver utilizzato questo tipo di tecnica. Non mancheranno ulteriori perizie. La villa è coperta da assicurazione per le strutture, i mobili e i beni artistici, tuttavia nessuna somma potrà ridare vita alle opere del Pollencig o del Chiarottini, né a secoli di storia. Ieri l’intera comunità di Crauglio ha espresso solidarietà alla famiglia Roncato. La perdita di questo pezzo di storia non è un “lutto” solamente per chi ci abitava, ma per tutti i cittadini del borgo.

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