A Muggia l’amianto ritarda il cantiere della nuova biblioteca

MUGGIA. Amianto nelle pavimentazioni della palazzina sulle cui fondamenta dovrà sorgere la nuova biblioteca comunale, affaccia sui giardini Europa, e presenza di alberi ad alto fusto. Questi gli imprevisti che stanno rallentando l'avvio dei lavori per la realizzazione della nuova biblioteca comunale. Consegnato formalmente all’impresa esecutrice il 14 aprile scorso il cantiere dovrà essere chiusi entro il 13 aprile del 2015.
«La fase di accantieramento è stata un po’ difficoltosa in quanto gli adempimenti burocratici e organizzativi relativi alla recinzione delle aree di cantiere, alla redazione dei piani operativi di sicurezza, al rilascio delle autorizzazioni ai subappalti a ditte specialistiche e allo spostamento delle interferenze impiantistiche hanno rallentato l’avvio dei lavori”, racconta l'assessore ai Lavori pubblici Marco Finocchiaro.
Inoltre è risultato necessario introdurre al progetto appaltato alcune modifiche necessarie per risolvere “aspetti non previsti e preventivabili” quali la potatura di alberature di alto fusto, al fine di erigere la gru di cantiere, ma soprattutto un'opera di bonifica dall'amianto.
«Nelle pavimentazioni di linoleum è stata rinvenuta una piccola quantità di fibre d’amianto: da qui è risultato necessario predisporre un piano operativo di bonifica approvato recentemente dall’Azienda Sanitaria», spiega Finocchiaro. A tale proposito l'assessore renziano ha evidenziato come “l’amministrazione, in aggiunta alle attività svolte dall’impresa, ha incaricato una azienda specializzata al fine di effettuare un campionamento per la ricerca di fibre di amianto aerodisperso, al fine di tutelare i lavoratori che all’interno di quello stabile hanno svolto per molti anni le loro attività».
L’esito di tale campionamento è risultato negativo: «Ora quindi si può procedere nella rimozione delle pavimentazioni e successiva demolizione dell’edificio».
L’altro problema sull’avanzamento delle opere è legato invece all’aspetto finanziario derivante dal patto di stabilità interno. «L’opera attualmente usufruisce di spazi finanziari concessi dallo Stato per circa 100mila euro da liquidare entro giugno - spiega Finocchiaro -. Per il futuro, purtroppo, nonostante l’opera sia stata definita prioritaria dal Comune nella mappatura delle opere bloccate dal patto di stabilità effettuata dalla Regione, non ha ottenuto alcun spazio finanziario”.
L’apertura concessa dalla Regione su circa 3,4 milioni di opere bloccate è stata di 125mila euro, peraltro su un’altra opera, ovvero la ristrutturazione ed adeguamento della Casa Benussi. «Confidiamo comunque come ampiamente dichiarato in questi giorni dal premier Renzi nello “Sblocca-Italia” e dalla governatrice Serracchiani che vengano concessi ulteriori spazi finanziari per la realizzazione delle piccole opere pubbliche necessarie a far ripartire il paese, poiché nel difficile rapporto tra deficit/Pil risulta necessario distinguere la spesa corrente dagli investimenti per il futuro”, aggiunge Finocchiaro.
«Comunque non ci perdiamo d’animo, in questo momento particolarmente delicato nella realizzazione di opere pubbliche - conclude l'assessore - in quanto entrambi i lavori verranno portati avanti trovando eventualmente ulteriori risorse nelle alienazioni di immobili comunali non utilizzati o nella cessione di partecipazioni azionarie, al fine di alleggerire i vincoli del patto di stabilità».
Intanto tutta l’area dei Giardini Europa è transennata e di usufruire del verde non se ne parla. È rimasto aperto solo uno stretto varco sul lato di viale d’Annunzio per consentire il passaggio pedonale fra via Roma e via San Giovanni. Anche la colonia di gatti rischia di restare intrappolata dentro le recinzioni di plastica arancione: ma per i felini andare e venire non è un problema...
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