«A Rosazzo la foiba della Garibaldi Natisone»

Si troverebbe nell'area di Rosazzo la foiba, ancor oggi sconosciuta, dove avrebbero trovato la fine centinaia di vittime della Divisione Garibaldi Natisone. A spiegarlo, dopo le anticipazioni di ieri a Il Piccolo, è stato il presidente della Lega Nazionale di Gorizia Luca Urizio, intervenendo nella Sala storica dell'Ugg alla celebrazione del Giorno del Ricordo organizzata dalla stessa associazione e dall'Anvgd, con il patrocinio di Prefettura, Provincia e Comune. Alla manifestazione – introdotta dall'esibizione del coro Monte Sabotino, che ha proposto dopo l'inno nazionale una serie di canti della tradizione – hanno partecipato tra gli altri il sindaco Romoli, il presidente della Provincia Gherghetta, il viceprefetto Gulletta, gli assessori regionali Vito e Torrenti, i consiglieri regionali Moretti e Ziberna, oltre a tante autorità civili e militari del territorio, compreso il Generale Vincenzo Procacci, comandante della legione Friuli Venezia Giulia dei Carabinieri.
Particolarmente significativo è stato l'intervento di Urizio, che ha fornito alcuni aggiornamenti sulle ricerche storiche condotte dalla Lega Nazionale negli archivi romani assieme agli storici Buttignon e Salimbeni. Se deve ancora essere completata la verifica incrociata della lista dei deportati goriziani, in modo da poter poi aggiornare il lapidario del Parco della Rimembranza «perchè vi sono moltissimi nomi ancora non presenti negli elenchi resi noti», ha spiegato Urizio, un documento datato 30 ottobre 1945 rivela invece la presenza di una foiba rimasta fino ad oggi ancora sconosciuta. «Dobbiamo ringraziare il comando dei Carabinieri di Gorizia e di Palmanova, che ci hanno permesso di recuperare alcune testimonianze che confermano la presenza di questa fossa comune, nel territorio di Rosazzo – ha detto Urizio -, dove sarebbero state gettate dalle 200 alle 800 vittime della Divisione Garibaldi Natisone, sotto la guida di Mario Fantini “Sasso” e Giovanni Padoan “Vanni”, tristemente noti anche per l'eccidio di Porzûs». Solo quando la foiba sarà stata individuata e gli speleologi potranno confermare queste indicazioni, verranno probabilmente rese note ulteriori informazioni. Intanto, ieri è stata anche e soprattutto la giornata della riflessione e del ricordo, come ha sottolineato la presidente dell'Anvgd Gorizia Maria Grazia Ziberna: «A noi si chiede di ricordare quel che è accaduto, in un'Europa dove non c'è più spazio per derive nazionalistiche, rispettando la memoria nostra e degli altri». Un valore, quello del ricordo, citato anche da Gherghetta («chi non vuole ricordare ha tutto l'anno per farlo, ma oggi no») e Romoli («nessuno ha diritto di offendere la memoria e con essa una parte di nostri cittadini che hanno vissuto il dramma dell'esilio e delle foibe sulla loro pelle o quella dei loro parenti»), che hanno voluto così rispondere alle polemiche dei negazionisti. A chiudere l'evento, invece, sono state la testimonianza dell’esule Francesco Tromba e le letture dell'attrice Maia Monzani. Poco prima dell'incontro dell'Ugg invece, in largo Martiri delle Foibe si era svolta la breve cerimonia di deposizione floreale.
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