A un’impresa di Nimis il restauro della “Culot”

Aperte le buste in Comune della gara per la riqualificazione della casa di riposo a cui avevano partecipato 169 ditte. Lavori per 1, 224 milioni, il cantiere apre a maggio
Bumbaca Gorizia 18.06.2014 Protesta casa riposo Culot Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18.06.2014 Protesta casa riposo Culot Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Passo in avanti verso l'inizio dei lavori di messa a norma della casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico. Ieri si è concluso l'iter dell'apertura delle buste e della valutazione delle offerte economiche, e sarà l'impresa “Giannino di Betta srl” di Nimis a realizzare i lavori di ammodernamento della struttura. L'affidamento, come da prassi, è ancora provvisorio, ma l'impresa friulana si è aggiudicata la gara d'appalto – a cui hanno partecipato ben 169 aziende – offrendo un ribasso del 23,537% sull'importo a base d'asta di circa 800mila euro (mentre complessivamente, tenendo conto anche di tutte le altre voci di spesa, compresi gli oneri per la sicurezza, l'investimento sale a 1.224.500 euro). L’intervento prevede la riorganizzazione interna di tutti gli ambienti e di tutti gli impianti, come previsto dalle normative socio assistenziali, igienico sanitarie, di prevenzione degli incendi e di superamento delle barriere architettoniche. In questo modo su uno stesso piano verranno ricavate aree autonome di degenza, con una razionale dislocazione dei servizi generali, collettivi, sanitari e di collegamento. Ancora, saranno realizzati due nuovi corpi da quattro piani, tutti fuori terra, dove saranno posti gli ascensori, e un corpo scale a tre piani, sempre fuori terra. Entrambi saranno realizzati con strutture portanti antisismiche. Al termine dei lavori, la “Culot” diventerà a tutti gli effetti una struttura residenziale per anziani non autosufficienti con 60 posti letto. Si passa ora alla fase operativa, con il cantiere che, terminate le ultime verifiche burocratiche, potrà aprire in primavera, presumibilmente entro il mese di maggio. Tra un anno, dunque, la casa di riposo potrebbe tornare ad accogliere nuovi ospiti non autosufficienti. “Anche questo progetto sta vedendo la luce - commenta il sindaco Ettore Romoli – nonostante i gufi e i solidi detrattori che avevano messo in giro la voce che volevamo chiudere la casa di riposo comunale per far spazio a strutture private. Niente di tutto ciò, invece. Pur con i tempi lunghi della burocrazia pubblica siamo riusciti ad arrivare fino in fondo e a mantenere l'impegno di creare una struttura protetta rispondente alle nuove esigenze sociali. L'auspicio è che i lavori procedano senza intoppo in modo da rispettare i tempi previsti”. Attualmente alla “Culot” sono ospitate solo una trentina di persone, ma, come ha spiegato nei giorni scorsi lo stesso sindaco Romoli, il Comune è in attesa di ricevere il via libera dai Vigili del Fuoco per poter riportare il numero degli ospiti già prima della fine dei lavori a quota 42, ovvero la capienza massima giudicata ammissibile in sicurezza al momento. m.b.

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