«Alimentari, passa di qui il falso made in Italy»

«Attraverso i valichi confinari della nostra città e dell’intero Isontino continua, inesorabile, il traffico del falso made in Italy. Servono più controlli. Va affrontata con maggiore determinazione questa problematica».
A lanciare l’allarme forte e chiaro è la Coldiretti di Gorizia, tradizionalmente molto sensibile su tutto ciò che è truffa o frode alimentare. Succede, infatti, che per la loro posizione geografica Gorizia e la sua provincia continuano ad essere attraversate da decine di Tir che attraverso il valico confinario internazionale «trasportano nel nostro Paese prodotti che vanno ad alimentare il falso “made in Italy” che tanto danneggia il settore agroalimentare italiano e le imprese agricole. Dai dati contenuti nel quarto Rapporto sulle agromafie, la nostra zona si colloca nella classifica delle province rispetto all’indice di criminalità al 42mo posto, al disopra di qualche punto rispetto alla media nazionale».
Un exploit, chiamamolo così, di cui non andare decisamente orogliosi. «Il piazzamento di Gorizia - evidenzia Il presidente di Coldiretti Gorizia, Antonio Bressan - è sicuramente legato alla presenza di frontiere e di valichi internazionali». Non solo. «Alcuni interventi degli organi di controllo che hanno bloccato alcuni camion provenienti dai Paesi dell’Est Europa - evidenziano all’unisono sia il presidente Bressan, sia il direttore di Coldiretti Gorizia Ivo Bozzatto - hanno evidenziato passaggi “poco chiari” di prodotti alimentari ed ancor più le pessime condizioni igieniche degli stessi».
«Gorizia - rimarca Bressan - è sempre stato un importante punto di passaggio commerciale tra Est e Ovest, ma se prima i controlli erano puntuali e regolari mezzo per mezzo, proprio per la particolarità del confine, oggi i trattati di libera circolazione delle merci non consentono più controlli precisi e puntuali, ma soltanto sporadici. Noi non siamo assolutamente per i dazi doganali e la riedizione dei confini ma vogliamo, a tutela delle imprese, trasparenza e regolarità. In particolare, denunciamo il passaggio di numerosi mezzi che trasportano latte dagli altri Paesi confinanti, a partire dalla Slovenia, ma anche Romania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca destinati ai vicinissimi stabilimenti di trasformazione presenti in provincia a pochi chilometri dal valico confinario. Abbiamo avuto già modo di manifestare questa problematica qualche mese fa, incontrando il presidente del tribunale di Gorizia, allo scopo di sensibilizzare sul tema delle agromafie la Magistratura. Rivendichiamo però, e lo faremo incontrando nelle prossime settimane i responsabili delle forze dell’ordine, maggiori controlli relativamente alla regolarità ed ad alle caratteristiche igienico-sanitarie dei prodotti importati con particolare riferimento al latte ed alla carne. Tutto questo a favore dei cittadini e delle nostre aziende agricole locali che da questa vicenda subiscono grosse difficoltà economiche e di prezzo delle produzioni».
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