Alle 17.07 l’avvio della macchina cuore-polmoni Decesso alle 17.47

Il 18 agosto 2014 Franco Geromet fu ricoverato al reparto di Cardiochirurgia del Cattinara per affrontare l’intervento di bypass aortocoronarico. Si procedette alla fase propedeutica dell’operazione...

Il 18 agosto 2014 Franco Geromet fu ricoverato al reparto di Cardiochirurgia del Cattinara per affrontare l’intervento di bypass aortocoronarico. Si procedette alla fase propedeutica dell’operazione a cuore aperto con la predisposizione della circolazione extracorporea mediante l’attivazione della macchina cuore-polmoni. Ma all’avvio del sistema “extracircolatorio”, alle 17.07 del pomeriggio, i flussi ematici risultarono invertiti, con il circuito venoso che invece di drenare il sangue per l’ossigenazione lo pompava, mentre quello arterioso, viceversa, aspirava anzichè spingere il sangue reossigenato, è stato spiegato dalla pubblica accusa.

Il decesso era avvenuto alle 17.47. Il Pm ha fatto riferimento ad «una progressiva e rapida desaturazione cerebrale che ha provocato il decesso, attribuito ad edema cerebrale ed edema polmonare acuto secondari, a sofferenza ischemica ed ipossica acuta dei vari parenchimi». Insomma, una situazione irrecuperabile.

In particolare, la strumentista è stata chiamata in causa perchè nel tagliare il filtro del circuito posto tra la linea arteriosa e la linea venosa, aveva rimosso i markers colorati, blu e rosso, indicanti i flussi venoso e arterioso «e non posizionava altri indicatori per il riconoscimento immediato delle linee», appoggiando i tubi sulle gambe del paziente. Il tutto passando i tubi al chirurgo Rauber a sequenza invertita. A carico dei due chirurghi, la pubblica accusa ha contestato il fatto di aver «omesso di verificare la corrispondenza delle linee arteriose e venose alle relative cannule». Una verifica, per il Pm, «doveva considerarsi doverosa e comunque imposta da regole di comune prudenza e diligenza».

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