Altran a Trieste per l’alleanza sui Porti

Dopo il posto di D’Agostino nell’Azienda speciale il sindaco entra nell’Authority. Serracchiani: «Rodaggio verso lo scalo unico»
Di Giulio Garau
Bonaventura Monfalcone-19.06.2013 Presentazione nuova commissione per A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.06.2013 Presentazione nuova commissione per A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Un’«alleanza strategica» tra il porto di Monfalcone e quello di Trieste, un percorso di rodaggio in vista dell’Autorità portuale di sistema con l’obiettivo di realizzare quella “piattaforma logistica regionale” per rilanciare traffici e conquistare nuovi mercati.

Il decreto di riforma dei Porti del ministro dei Trasporti Graziano Del Rio non è ancora operativo, siamo nella fase delle osservazioni, ma intanto Trieste e Monfalcone iniziano a lavorare assieme. Il commissario dell’Autorità portuale di Trieste Zeno d’Agostino siede già da tempo nel cda dell’Azienda speciale del porto di Monfalcone. Ora tocca al sindaco di Monfalcone, Silvia Altran vice presidente dell’Azienda speciale, ad entrare (come uditore) nel Comitato portuale di Trieste. In un secondo momento l’aggregazione toccherà Porto Nogaro.

«Questo è l’anno in cui rendiamo concreta l’alleanza strategica tra i porti di Trieste e Monfalcone, ci serve per andare a prendere nuovi spazi nel mercato dei traffici. Dobbiamo sfruttare in pieno le possibilità offerte dal decreto Del Rio di riforma dei porti. Oggi abbiamo compiuto un passo importante». Aveva detto fin dall’inizio che intendeva dare un’accelerata la presidente del Fvg, Debora Serracchiani. E ieri a Monfalcone ha messo la firma su quello che è il grande progetto dell’Autorità portuale allargata del Fvg. Monfalcone è lo scalo che ora ha più bisogno di fare «un salto di qualità» e di rilancio perché «un porto che non fa il porto non serve a nessuno». Troppe le carenze gestionali e infrastrutturali.

Lo ha ribadito ieri al vertice convocato in Comune a Monfalcone con in sindaci di Monfalcone Altran e di Trieste Roberto Cosolini, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il commissario dell’Authority triestina Zeno D’Agostino e il vertice dell’Aspm, Gianluca Madriz. Tra gli invitati il comandante della capitaneria di porto di Monfalcone Pasquale Di Gioia e il presidente del Csim, Enzo Lorenzon.

Anche se il decreto non è ancora operativo si inizia a lavorare con le istituzioni locali. «L’alleanza strategica fra i porti regionali è la via necessaria per essere competitivi sul mercato e creare maggiore occupazione - ha insistito Serracchiani - con la decisione di prevedere la partecipazione in forma permanente del sindaco di Monfalcone alle sedute del Comitato Portuale di Trieste diamo infatti un segno concreto di come stiamo lavorando in sinergia con i territori, affinché tutti siano protagonisti all'interno della stessa casa». La collaborazione è un fattore rilevante che viene richiesto dal mercato: «Abbiamo due porti diversi tra loro e complementari - ha concluso - e ottimi collegamenti ferroviari sui quali faremo importanti investimenti».

Tutti concordi, ad iniziare dal padrone di casa, il sindaco Altran: «La mia prossima partecipazione ai lavori del Comitato portuale - ha commentato - è un concreto passaggio verso una nuova realtà che saprà integrare e valorizzare le specificità dei due porti». Un’aggregazione che è «fuori discussione» ha detto il sindaco di Trieste che ha anche sottolineato la necessità che «tutti in quest’alleanza devono sentirsi a casa propria». Un tema di rilievo per il territorio, il presidente del Csim Enzo Lorenzon ha auspicato che «venga rispettata la pari dignità degli scali» e ha chiesto attenzione sul raccordo ferroviario retro-portuale senza dimenticare il ripristino della bretella che collega la De Franceschi (ora Casillo). D’Agostino ha ricordato il vantaggio di «poter proporre ai mercati internazionali un’offerta allargata a Monfalcone» e che questa alleanza «produrrebbe una maggiore competitività del nostro sistema portuale rispetto agli altri scali». Ma spiegando che «il container è una merce povera» ha fatto presente che è un traffico che sta già facendo Trieste, che è «inutile fare duplicazioni» e per Monfalcone bisognerà rilanciare la vocazione delle merci varie e trovare nuovi settori.

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