Ancora smog: Gon vara nuove Ztl

Da sei giorni le polveri sottili attanagliano Monfalcone. Venerdì scorso il picco di Pm10, con 134 microgrammi (mcg) per metro cubo. La legge fissa il limite di concentrazione nell’aria a 50 mcg, sforato anche sabato, quando la centralina di via Duca d’Aosta, pur isolata dai gas di scarico per la chiusura del centro al transito veicolare disposta su ordinanza sindacale, ha consegnato il dato solo lievemente inferiore di 122 mcg.
Martedì, primo giorno di bollino rosso, il dato si era fermato - stando al report Arpa - a 63 mcg per m³. Mercoledì era salito a 72 e giovedì già a 107: terzo sforamento e disco rosso ai flussi veicolari per il primo giorno utile, sabato. Quando cioè il provvedimento ha dimostrato, forse anche nei dati rilevati, tutti i suoi limiti: con l’asse di via Garibaldi-Bixio off limits, le vetture si sono interamente riversate su viale Verdi, causando la paralisi della circolazione. Auto ferme col motore acceso e nuova impennata di Pm10, calate solo domenica, giorno peraltro festivo, dunque con attività ai minimi termini, a 70 mcg per m³.
Proprio dal 1° febbraio si ripartirà col conteggio degli sforamenti: dovessero risultarne altri per la giornata di ieri (Arpa pubblicherà solo stamane il valore) e oggi, il centro potrebbe essere nuovamente “blindato”. Circostanza da non escludersi visto l’andamento delle previsioni atmosferiche: la morsa della nebbia non dovrebbe allentarsi fino a giovedì. Situazione che chiaramente preoccupa l’amministrazione comunale, spingendola a riflettere a più ampio raggio sulla criticità dell’inquinamento.
Per questo, tra le altre cose, l’assessore all’Ambiente e progettazione di quartiere Fabio Gon sta valutando di introdurre nel rione di largo Isonzo, dove stando a quanto riferito dalla presidente del parlamentino Irene Cristin i residenti sarebbero ostaggio di sosta-selvaggia e invasione di auto, in particolare nelle ore di ingresso e uscita da scuola (insistono una primaria, tre scuole d’infanzia e un nido), delle Zone a traffico limitato in precise fasce orarie.
«Fermo restando che ogni decisione sarà oggetto di operatori economici e residenti - sottolinea l’amministratore - l’idea di fondo è quella di limitare l’accesso, in determinati lassi, a mezzi di soccorso, residenti o persone munite di particolare permesso. Si verrebbe a creare, per esempio nel tratto di largo Isonzo, un anello off-limits per periodi di 40minuti o un’ora circa, tra le 7.30 e le 8.30, sulla stregua di quanto avviene già in altre città d’Italia». Idem al rintocco della campanella di fine lezione.
Il risultato immediato, rispetto a un tale provvedimento, potrebbe essere che i genitori in automobile si scordino di accompagnare fino all’ingresso dell’istituto il proprio figlio. Anche nel caso di pioggia battente o neve. Del resto, è stato sottolineato di recente anche dal sindaco Silvia Altran che le famiglie devono iniziare a muovere di più le gambe. Di qui l’inserimento di nuovi percorsi ciclopedonali. Le prime opere dovrebbero partire nei prossimi mesi, dopo la progettazione esecutiva e definitiva: tra Monfalcone e Staranzano sono previste tredici nuove “porte d’ingresso”, per 160mila euro, alle zone 30.
Ora l’obiettivo prioritario è però abbattere le emissioni nocive alla salute delle persone. «La normativa, sulla base di un recente decreto legislativo nazionale, è destinata a diventare sempre più stringente - chiarisce Gon -, prevedendo chiusure al traffico nei pressi di luoghi sensibili come appunto le scuole anche solo nell’ipotesi, o meglio nella previsione, che vi possano essere sforamenti. Questo per tutelare l’utenza debole, ovvero i bambini».
«Se però - conclude - si arriverà a decretare il blocco preventivo del traffico allora il quadro diventerà tragico per la mobilità cittadina. Mi pare preferibile adottare prima iniziative e provvedimenti tesi ad abbattere le emissioni e a migliorare la qualità dell’aria».
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