Antenna 3, licenziamenti dietro l’angolo

Il network prevede un taglio a Trieste. I giornalisti di ruolo sono 2 (una part-time) più una contrattista

Dopo la tradizione, incarnata da Telequattro, la crisi dell’editoria televisiva privata tocca il nuovo che avanza. La redazione triestina della trevigiana Antenna 3 da noi diventata Free con l’avvento del digitale - redazione triestina che dalla riapertura post-era Paticchio decisa dalla famiglia Panto nel marzo 2007 ha scalato audience su audience - rischia infatti di venir decapitata dalla procedura di 8 licenziamenti su base triveneta annunciata l’altro giorno dall’amministratore delegato del network, Antonio Barcella. Uno di questi, purtroppo, viene conteggiato proprio a Trieste. Uno, si potrebbe obiettare, potrebbe essere un male minore. Non fosse che - come si apprende da ambienti sindacali - i giornalisti professionisti di ruolo nella giovane redazione triestina di Antenna 3, capaci comunque di confezionare un notiziario ogni giorno con l’ausilio di un tecnico (Enzo Iannacone, l’altra persona del comparto tecnico ha già lasciato per andare a lavorare in un compro oro) sono non più di due, di cui uno a tempo pieno (Marco Stabile) e una part-time (Silvia Domanini). Sono coadiuvati da una terza collega con contratto a termine (Elisabetta Batic), che a marzo - mese in cui le procedure di licenziamento dei redattori a tempo indeterminato potrebbero già andare in porto - corre a sua volta il rischio di non essere più in servizio. Eppure quest’ultima era stata presa in autunno proprio perché i vertici della tv si erano resi conto che i soli due dipendenti di ruolo non riuscivano a far fronte alla mole di lavoro che richiede la copertura giornalistica per un telegiornale in una città come la nostra. Non potevano smaltire il turno di riposo settimanale, né le ferie. Eventuali malattie non era neppure il caso di chiamarsele. Una situazione, questa, nata ad agosto, quando i primi venti di crisi avevano portato l’azienda a tagliare i tre collaboratori che davano una mano alla coppia Stabile-Domanini.

Da allora - riferiscono dal fronte sindacale - ha iniziato a scantinare la regolarità delle paghe degli stessi assunti, che in queste ore stanno aspettando l’annunciato assegno di dicembre, cui dovrebbe seguire la seconda delle quattro tranche in cui è stata spezzettata la tredicesima. Poi la mensilità di gennaio, a sua volta in ritardo.(pi.ra.)

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