Appalto dei musei, caccia alla soluzione

L’impegno formale dell’assessore alla Cultura, Paolo Tassinari, a trovare una soluzione entro il 23 maggio. Due settimane di tempo, nella sostanza, per riuscire a garantire un futuro occupazionale a tutti i 54 lavoratori della sorveglianza dei musei triestini. A fornire questa assicurazione, ieri, è stato direttamente l’esponente della giunta Cosolini durante la riunione dei capigruppo del Consiglio comunale che ha ospitato una nuova audizione dei sindacati sul tema. Proprio il 23 maggio, fra l’altro, è calendarizzato un ulteriore incontro in Regione. Virgilio Toso della Cgil Funzione pubblica ha ribadito ieri in particolare la preoccupazione per i 32 addetti, dei quali 18 appartenenti alla cosiddette categorie protette, sulle cui prospettive permane una coltre di incertezza. Per gli altri 22 - è stato spiegato su sollecitazione del capogruppo di Trieste popolare, Paolo Rovis - si profila l’assorbimento nella Ulisse Express, la società cui è stato assegnato l’appalto al termine di un lungo procedimento giudiziario. Il servizio è al momento ancora nelle mani dell’associazione temporanea di imprese guidata dalla cooperativa La Collina. Il passaggio da un soggetto all’altro è stato intanto posticipato al prossimo primo luglio. Ancora del tempo, insomma, per riuscire a venire a capo dell’emergenza occupazionale. Dal consigliere di Sel Marino Sossi è giunta la richiesta a Tassinari di impegnarsi per produrre un nuovo bando, integrando quello su cui è costruito l’affidamento e sommando ulteriori ore di lavoro a quelle previste, così da aggiungere altre assunzioni di personale. «Il bando in questione è del 2011, è vecchio - ha osservato a margine Izotk Furlani›, presidente del Consiglio comunale -, risale a quando il Comune possedeva otto musei e ora ha sei strutture in più. Inoltre non vi sono garanzie per gli addetti delle categorie protette».
I capigruppo hanno poi programmato per lunedì prossimo, il 16 maggio, alle 20.30 la seduta (chiesta con istanza che ha visto prima firmataria Alessia Rosolen di Un’Altra Trieste) sull’impiego dei 50 milioni in arrivo da Roma per i lavori finalizzati al rilancio del Porto vecchio. E a proposito di sedute d’aula, si profila una calendarizzazione che ha del clamoroso sui lavori relativi all’Uti giuliana: se infatti il parere consultivo sulle modifiche allo statuto va approvato entro il 23 maggio, per la fine di luglio dovrà essere votato il bilancio di previsione dell’Unione intercomunale fra Trieste e Sgonico e per farlo è «quasi sicuro che dovremo convocare il Consiglio - ammette Furlani› - fra il primo turno delle elezioni e il ballottaggio». Soluzione che ha dell’incredibile: «Il nuovo Consiglio non sarà ancora insediato...», aggiunge. E quindi, se andrà effettivamente così, a decidere sul bilancio Uti sarà una batteria di consiglieri “scaduti”.(m.u.)
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