Approda nell’Isontino il “Patto della Farina”

Accordo tra agricoltori, mugnai e fornai per accorciare la filiera del pane e dare al consumatore un prodotto sano, tracciabile e di qualità certificata
Di Luigi Murciano
20071015 - ROMA - ACE - ANTITRUST: ISTRUTTORIA SU LISTINI PREZZI PANE A ROMA - Un'immagine d'archivio di alcune fasi di panificazione in un forno di Boscotrecase in provincia di Napoli. L'Antitrust ha aperto un'istruttoria per verificare l'esistenza di un possibile cartello nella diffusione di un listino dei prezzi consigliati del pane a Roma ''che potrebbe aver causato aumenti indifferenziati''. Lo si legge in una nota in cui il garante annuncia l'apertura di un dossier ''per possibile intesa restrittiva della concorrenza nei ..confronti dell'Unione panificatori di Roma e provincia''ARCHIVIO-ANSA/FUSCO / BGG
20071015 - ROMA - ACE - ANTITRUST: ISTRUTTORIA SU LISTINI PREZZI PANE A ROMA - Un'immagine d'archivio di alcune fasi di panificazione in un forno di Boscotrecase in provincia di Napoli. L'Antitrust ha aperto un'istruttoria per verificare l'esistenza di un possibile cartello nella diffusione di un listino dei prezzi consigliati del pane a Roma ''che potrebbe aver causato aumenti indifferenziati''. Lo si legge in una nota in cui il garante annuncia l'apertura di un dossier ''per possibile intesa restrittiva della concorrenza nei ..confronti dell'Unione panificatori di Roma e provincia''ARCHIVIO-ANSA/FUSCO / BGG

CAPRIVA. Approda anche nell'Isontino il “Patto della farina”. Ovvero un modello innovativo e solidale di produrre (e acquistare) l'alimento più imprescindibile e quotidiano della nostra tavola: il pane. Il Patto per la farina, progetto già reale da anni in Toscana, Emilia Romagna e Veneto, in regione è partito nel 2015. Il suo obbiettivo è quello di “accorciare” la filiera produttiva, remunerando in modo equo chi coltiva (l'agricoltore) e di chi trasforma (mugnai e panificatori), ma rispettando al contempo anche le tasche dei consumatori e la loro salute. Promotori del “Patto” sono un panettiere di Capriva, Matteo Iordan, il mugnaio Enrico Tuzzi del Molino Trussio (località Ruttars, comune di Dolegna del Collio) e Morris Grinovero, agricoltore di Orsaria, assieme al Forum dei Beni comuni Fvg. Il loro patto prevede la coltivazione di varietà antiche di frumento, senza uso di sostanze chimiche, da macinare e panificare in regione. Insomma, un pane più sano e di qualità. I produttori aderenti si impegnano a utilizzare tecniche naturali (agricoltura biologica, stoccaggio differenziato delle farine del patto, tecniche di panificazione), a garantire la trasparenza completa, nella produzione e trasformazione della farina, sia riguardo gli aspetti tecnici e di tracciabilità che quelli economici relativi a costi e guadagni, a sostenere la costruzione condivisa e trasparente del prezzo.

Le linee guida del “Patto della farina” prevedono che il grano sia venduto al mulino a un prezzo max di 50 €/qle; che le farine siano vendute dal mulino ai partecipanti al patto al prezzo di 1,30 €/kg in confezioni da 1 o più kg, al panificatore in sacchi da 10 e più kg al prezzo di 1,20 €/kg; che i negozianti aderenti al patto potranno rivendere le farine con un rincaro massimo del 30%; il pane infine verrà venduto dal panificatore al consumatore al prezzo massimo di 3,5 €/kg. «Secondo gli studi di autorevoli accademici – spiegano i promotori del progetto - i grani antichi evidenziano maggiore digeribilità, superiore apporto nutrizionale, e minore rischio di intolleranze». Inoltre il pane da filiera apporterebbe benefici alle cellule cardiache e svolgerebbe una fondamentale funzione antiossidante (e quindi antitumorale). «La minaccia alla salute derivante da un approccio puramente monetario e quantitativo alla coltivazione dei cereali è evidente» spiegano ancora Iordan, Tuzzi e Grinovero. La farina coltivata dal Patto è più cara di quella industriale; un chilo di farina Tipo 2 (semintegrale) costa 1,30 euro. «Non un prezzo esagerato, considerato che è farina biologica, e che i centesimi pagati in più rimangono sul nostro territorio».

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