«Area a caldo, in corso il risanamento Ma senza miglioramenti la chiuderò»

Riceviamo e pubblichiamo di seguito un intervento del sindaco Roberto Cosolini sul tema della Ferriera di Servola. di ROBERTO COSOLINI Caro direttore, la verità a volte non è popolare. Ma...
Di Roberto Cosolini
Foto Bruni 22.02.16 Russo e Cosolini al Piccolo
Foto Bruni 22.02.16 Russo e Cosolini al Piccolo

Riceviamo e pubblichiamo di seguito un intervento del sindaco Roberto Cosolini sul tema della Ferriera di Servola.

di ROBERTO COSOLINI

Caro direttore,

la verità a volte non è popolare. Ma amministrare con forza e responsabilità significa anche affrontare situazioni difficili, con una visione di lungo periodo, per il bene della città tutta.

Oggi molti cittadini sono arrabbiati per la Ferriera. In gran parte, e a ragione, per decenni di promesse tradite, disinteresse delle amministrazioni, e scelte mancate. In parte anche perché, a ridosso delle elezioni, l’uso della vicenda a fini elettorali sta esacerbando gli animi. Per questo ho sempre cercato di essere chiaro, trasparente e staccarmi da chiacchiere e strumentalizzazioni, esprimendomi prima delle elezioni.

I Triestini sanno (altrimenti devono saperlo) che sono stato il sindaco che, assieme all’assessore Laureni, si è occupato del problema Ferriera più di chiunque altro in passato, per trovare una soluzione al problema ambientale e a quello occupazionale. Ne sono testimonianza le ordinanze emesse, le analisi eseguite e la trasparenza dei dati. Proprio perché ho scelto di agire in modo serio e responsabile, mi sono sottratto a quello che sarebbe stato un gesto di convenienza elettorale: unirmi al coro di chi promette di chiudere, senza però pensare alle conseguenze. Chi promette la chiusura, oggi, prende in giro i cittadini, perché non può farlo, non è in suo potere. Abbiamo intrapreso un percorso, quello di valutare se i progressi e i miglioramenti che si stanno registrando possano rendere sostenibile l’area a caldo. E questo percorso deve essere portato a termine. Interromperlo significherebbe perdere tutto, comprese le nuove attività come il laminatoio e la logistica.

I miglioramenti, seppur lentamente, si stanno vedendo e sono confortati dai dati e dalle analisi. Per questo ritengo giusto valutare con cura se l’attività industriale può continuare e quindi se laminatoio e logistica possono essere attività aggiuntive, favorendo l’economia e l’occupazione a Trieste, e non sostitutive dell’area a caldo.

Perché a Trieste c’è da tempo una fragilità industriale e conseguentemente un problema occupazionale.

La salute resta comunque, per me, il fattore fondamentale e quindi, qualora non ci fosse entro tempi brevi un esito decisamente positivo, coerentemente con quanto detto in passato, porrei senza indugio la questione della chiusura dell’area e lavorerei affinché fosse condivisa da tutti i soggetti interessati e quindi diventasse effettiva. Nelle prossime settimane continueremo a monitorare e intervenire quando necessario con ordinanze anche di riduzione dell’attività, come abbiamo già fatto di recente.

Il punto è proprio questo: noi le cose le abbiamo fatte, i controlli sono aumentati e sono oggi molto più numerosi rispetto a 6 anni fa, quando il benzo(a)pirene era oltre 6 volte maggiore di adesso. Per questo ritengo che ci stiamo comportando in modo credibile e responsabile, cercando soluzioni compatibili e non facendo promesse irrealizzabili o dannose per pura convenienza politica. Ricordo infatti ai cittadini che già in tre campagne elettorali (comunali del 2001 e 2006 e regionali del 2008) ci sono state speculazioni e promesse sulla Ferriera: che Dipiazza in particolare prometta per la terza volta mi pare veramente troppo! La stessa manifestazione di alcuni giorni fa aveva due anime: da un lato gente comprensibilmente stanca e arrabbiata, che merita il mio rispetto e il mio impegno, dall’altro lato una strumentalizzazione elettorale facilmente prevedibile. Già da quando la manifestazione è stata convocata: guarda caso a sole due settimane dal voto.

Siamo i primi ad avere preso di petto una questione ambientale che a Trieste ha cause molteplici e lontane nel tempo e che richiede perciò scelte decise e responsabili. Non solo per il risanamento della Ferriera, ma anche per contrastare le altre forme di inquinamento urbano di cui nessuno, prima di noi, si era mai occupato.

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