Aree inquinate, la Regione smentisce il Comune

«Dal punto di vista tecnico non ci sono problemi, abbiamo svolto un’ulteriore verifica con i colleghi dell’Ambiente e possiamo dire che nella norma sull’Ezit, approvata nella Legge di Stabilità, non ravvediamo alcuna forma di incompatibilità. Ci teniamo a chiarirlo, per evitare allarmismi fuori luogo, in particolare nel mondo dell’impresa».
Nella prima serata di ieri, dopo una riunione con il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, era Franco Milan, direttore centrale delle Attività produttive che ha seguito da vicino il dossier Ezit, a smentire di fatto quanto il Comune di Trieste aveva comunicato lunedì. Milan non ha voluto accendere polemiche con l’amministrazione comunale triestina, ma non gli riusciva comunque di comprendere come fossero circolate notizie non fondate.
A ulteriore supporto della posizione assunta dalle Attività produttive, sempre da fonti della Regione giungeva un appunto a precisare la natura del rapporto tra l’istituzione e l’Arpa nello specifico caso dell’Ezit. In base all’articolo 10 dell’Accordo di programma 25.05.2012 - spiegava la nota ufficiosa - la Regione interviene direttamente nel comparto piccoli operatori, ponendo in essere le attività necessarie ad assicurare il completamento della caratterizzazione, ivi inclusa l’analisi di rischio. Il medesimo articolo - proseguiva la puntualizzazione - prevede che tali attività vengano effettuate dalla Regione mediante delegazione amministrativa a Ezit. Pertanto, a seguito della liquidazione di Ezit le attività delegate ritornano alla Regione.
Circa le competenza di Arpa - e questo il punto più interessante della giornata - si precisa che, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 252 del D.Lgs. n. 152/2006, la procedura di bonifica dei Siti di interesse nazionale (Sin) è attribuita alla competenza del ministero dell'Ambiente, che si avvale della collaborazione dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente delle regioni interessate e dell'Istituto superiore di sanità nonché di altri soggetti qualificati pubblici o privati.
Pertanto - concludeva l’appunto - Arpa nei Sin è organo tecnico a disposizione del Ministero e non della Regione. Dunque, secondo questa logica, non sussisterebbe incompatibilità tra Regione e Arpa.
Ma allora perchè era saltata fuori la faccenda dell’incompatibilità? Tutto traeva origine dall’emendamento sull’Ezit presentato dalla giunta regionale alla Legge di Stabilità, nel quale si scomponevano le competenze dell’ente liquidando, attribuendo il patrimonio immobiliare ai tre Comuni interessati (Trieste, Muggia, San Dorligo), mentre la Regione Fvg avocava a sè la gestione del Sin e il marketing territoriale. Il Comune di Trieste, che nel pomeriggio di lunedì scorso aveva convocato una riunione per valutare possibili futuri assetti del dopo-Ezit, aveva eccepito con l’assessore Roberto Treu il rischio dell’incompatibilità tra la Regione e la “sua” agenzia Arpa relativamente alle attività riguardanti il Sin. Il rischio sarebbe stato quello di bloccare il già lentissimo iter della bonifica.
Uno stop letale per le 300 aziende insediate e per i potenziali investitori attratti dal combinato/disposto dei punti franchi trasferiti (Noghere, Canale industriale) e del “pacchetto” di quasi 30 milioni gestito dalla Camera di commercio (su delega della Regione) e da Invitalia. Ecco perchè Milan ha fortemente insistito sul fatto che la norma sull’Ezit, votata a metà dicembre, funziona e procede secondo previsione. Certezze giuridiche che erano state chieste ieri mattina, prima dei chiarimenti intervenuti in serata, dal presidente di Confindustria Venezia Giulia Sergio Razeto e dal presidente di Confartigianato Trieste Dario Bruni. Inoltre Razeto ritiene che un «contenitore snello» possa raccogliere le competenze che la liquidazione dell’Ezit rischia di frammentare. Un «vuoto» - osserva il segretario della Cgil Adriano Sincovich - che va rapidamente colmato: se ne parlerà martedì 23 davanti alla bozza di consorzio che il Comune triestino sta preparando. In Regione sperano non vi siano altri misunderstanding...
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