Arena, tagli al corpo di ballo e al cartellone

VERONA. Chiusura del corpo di ballo e delle attività per due mesi l’anno, a ottobre e novembre, prepensionamenti, riduzioni degli stagionali e degli orari di lavoro per i dipendenti, maggiore flessibilità e razionalizzazione per aggiunti e dirigenti. Sono i primi punti del piano di risanamento della Fondazione Arena messo a punto dal commissario ministeriale Carlo Fuortes. Si tratta di provvedimenti che - almeno negli intenti - garantiranno risparmi di 4 milioni di euro l’anno e consentiranno di chiudere in pareggio il bilancio 2016. Nei prossimi tre anni sono oltre una trentina i dipendenti che matureranno i requisiti per la pensione. «Questo piano è duro», afferma Fuortes «ma è un'ottima soluzione per rimettere in ordine i conti del teatro e sono convinto che ci permetterà di accedere alla legge Bray. È un piano molto serio, innovativo, che crea basi assolutamente certe e dà garanzie sui costi».
Le azioni strutturali del piano di risanamento dell'Arena sono state presentate da Fuortes ai sindacati, e secondo il commissario costituiscono la condizione per accedere alle risorse del Fondo di rotazione della legge Bray. Il piano non prevede alcun licenziamento del personale tecnico amministrativo, ma invece il prepensionamento del personale con i requisiti contributivi pre-Fornero e l'utilizzo di uscite «naturali» dovute al collocamento a riposo. Sarà inoltre applicato il part time verticale a tutto il personale, pari a 2 mesi di sospensione dell'attività aziendale nei mesi di ottobre e novembre, mantenendo lo stesso punteggio Fus, e concentrando l'attività produttiva nel restante periodo dell'anno. È inoltre previsto che i premi aziendali siano ancorati al raggiungimento del pareggio di bilancio già dal 2016, mentre, tra i risparmi, è stato infine deciso che i costi del Museo Amo, l'Arena Museo Opera di Palazzo Forti, non siano più carico della Fondazione.
Timori e perplessità sul taglio dei ballerini scaligeri: «Il corpo di ballo dell’Arena era attualmente di sole 8 unità e in questa situazione attuale la Fondazione non si può permettere un vero corpo di ballo, composto almeno da 40 persone», ribatte Fuortes «non ho niente contro la danza, a Roma l'ho difeso e portato a 70 elementi e con la direzione prestigiosa di Eleonora Abbagnato sta dando grandissimi risultati. A Verona attualmente questo non è possibile».
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