Authority unica, patto Trieste-Monfalcone

Cosolini: «Fondamentale la presenza di Portorosega nella governance». Altran: «La città va debitamente rappresentata»
Di Laura Borsani

Un “patto politico” tra Trieste e Monfalcone per lo sviluppo sinergico dei porti. È quanto hanno condiviso i sindaci Silvia Altran e Roberto Cosolini durante l’incontro avvenuto martedì in città, promosso dal Pd provinciale. Alla luce della riorganizzazione degli scali a livello nazionale, che ha delineato l’Autority regionale unica, è evidente il “cambio di registro” nelle dinamiche di sviluppo e di governance delle realtà portuali.

Un principio che il sindaco Altran coglie con favore: «È necessario pensare in grande ponendosi obiettivi ambiziosi», ha osservato ieri. La Altran, in linea con Cosolini, pone l’accento su un’accelerazione «a tutto campo, che chiama in causa anche l’efficienza dei servizi, minori costi per i cittadini e un sostegno agli operatori economici al passo con i tempi e le reali esigenze delle attività produttive, sfruttando al massimo le caratteristiche dei nostri territori e l’economia del mare». Cosolini, martedì, è stato chiaro: «La direzione di marcia è quella di integrare fattori economici, occupazionali, ma anche i servizi pubblici», facendo riferimento al progetto di Gect da Monfalcone a Pola. «Ma il fattore determinante - ha aggiunto - è che ci sia un forte patto politico, e soprattutto una stima reciproca, per rispondere alla domanda: che cosa può fare Trieste per Monfalcone?». Trieste, dunque, si pone come il capoluogo regionale a servizio del territorio. Nell’ambito del quale, argomenta la Altran, «il peso specifico degli interlocutori non deve essere sproporzionato».

La futura Governance ne dovrà tener conto. Cosolini ha garantito che «la presenza di Monfalcone in seno all’Autority sarà fondamentale, siamo parte dello stesso settore della navalmeccanica, quindi è ovvia la partnership tra Trieste e la città dei cantieri». E la Altran ribadisce: «Voglio che Monfalcone venga debitamente rappresentata nel Comitato di gestione dell’Autority unica. Su questo non sono disposta a cedere. Non siamo una succursale di Trieste. Il porto possiede caratteristiche e potenzialità che vanno valorizzate al meglio. In questo senso va recuperata anche l’impasse in ordine al Piano regolatore e ritengo che con questa riorganizzazione ci siano le condizioni per sfruttare la sinergia con il capoluogo regionale. Una maggiore efficacia nella gestione di questi aspetti deve ritenersi una priorità, diversamente l’Autority unica non funzionerebbe». Quanto al timore di “sottomissioni”, la Altran osserva: «È il momento di mettersi d’accordo. Il decreto legislativo contiene definizioni che non sono automaticamente applicabili alle nostre realtà portuali. Per questo mi attendo un intervento dalla Regione al fine di trovare un percorso adeguato». In questo scenario è importante puntare ad aumentare i traffici in entrata degli scali, a servizio delle aziende dell’intera regione. Cosolini, martedì, ha fatto riferimento alla promozione della struttura triestina nei territori di Udine e di Pordenone. Altro aspetto condiviso dalla Altran: «Il nostro scalo riceve materiali dall’estero e li inoltra verso il Centro Europa. I prodotti del territorio regionale non affluiscono a Monfalcone. Ci sono pertanto margini di sviluppo interessanti».

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