Autorità portuali, ne restano 14 Trieste strategica per il governo

Lettera di Lupi all’assemblea nazionale degli agenti marittimi: «La riforma sarà realtà a breve» Caustico il direttore del ministero: «Meglio sia naufragato il progetto del superporto di Monfalcone»
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 20/06/14 - Stazione Marittima, Convegno Agenti Marittimi
Lasorte Trieste 20/06/14 - Stazione Marittima, Convegno Agenti Marittimi

Trieste sarà un hub prioritario nella futura strategia italiana dei trasporti. È un dato emerso chiaramente ieri all’assemblea nazionale di Federagenti, che vede per tre giorni in città centinaia di agenti marittimi, alla quale il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato con una lettera che «la riforma dei porti sarà presto realtà» e che la stessa «riduzione delle Autorità portuali non è il punto centrale, ma sarà un primo segnale». Ci ha pensato Debora Serracchiani che oltre ad essere presidente della Regione è anche responsabile nazionale Trasporti per il Pd, dopo aver affermato che «i porti saranno elemento fondante dei sistema di crescita del Paese», a specificare che sono 14 gli scali considerati strategici in Italia (tra questi Trieste, così come pure Venezia, ndr.) sottolineando che il loro ruolo cruciale viene indicato dalla stessa politica dell’Ue che ha tracciato i corridoi europei. «Trieste scommette assieme al Paese sulla portualità e la logistica - ha detto il sindaco Roberto Cosolini - perché è finita la stagione dei tanti piccoli scali sparsi ovunque.» «Delle Autorità portuali (che saranno ridotte da 23 a 14) - ha aggiunto Serracchiani - vanno ripensate le funzioni e la governance.» E nel dibattito seguente il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti si è spinto anche più in là prevedendo «un Comitato portuale ridotto a un ruolo consultivo e la creazione invece intorno alle Authority di un consiglio direttivo.» Ha anche evidenziato la mancanza di «un interlocutore politico che finalmente decida», eppure Assoporti non sembra ancora in piena sintonia con il governo: «Abbiamo detto no ai distretti logistici - ha aggiunto Monti - perché bisogna capire il flusso delle merci.» Ma l’intenzione di Lupi è propria quella di «cambiare il concetto di porto verso quello di distretto logistico con una governance molto snellita.»

Per Serracchiani il secondo punto fondante è la necessità di un Piano strategico nazionale per avere una visione complessiva della governance, ma anche degli interventi, «perché non si debba più assistere - ha specificato - alla corsa a chi arriva primo ai finanziamenti Cipe.» Altro elemento cardine è «l’autonomia finanziaria delle Autorità portuali strategiche che - ha specificato la governatrice - va ottenuta anche superando le resistenze ddel ministero dell’Economia», mentre ha annunciato per il semestre europeo a guida italiana la presentazione della proposta per escludere dal patto di stabilità i grandi investimenti per la crescita, ivi compresi quelli nelle grandi infrastrutture di trasporto e nei porti.» «Per l’autonomia facciamo una battaglia continua con i colleghi dell’altro ministero - ha svelato Cosimo Caliendo, direttore generale per i porti del ministero delle Infrastrutture - si tratta soltanto di 90 milioni di euro complessivi per tutte le Autorità portuali, ma l’autonomia finanziaria, non ho timore a dirlo, è sabotata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.» Così come negli anni si sono bloccati i tentativi di stesura di un Piano strategico nazionale «a causa delle pressioni dei territori, degli operatori, di Assoporti.»

Duro il giudizio di Caliendo anche sul superporto Monfalcone-Trieste. «Dietro c’era un’azienda di credito (Unicredit, ndr.) che l’ha proposto per suoi scopi. Io personalmente non ci ho mai creduto, ma penso sia stato meglio che sia sopraggiunta la grande crisi internazionale che ha spazzato via l’ipotesi. È assurdo che siano le banche a decidere dove realizzare le infrastrutture strategiche. Così come è assurdo - ha aggiunto - progettare in frastrutture gigantesche (riferimento all’off shore di Venezia?) se non vi è alle spalle un gruppo di soggetti di rilievo internazionale.»

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