Baby calciatore cade dal balcone dell’albergo

Gravissimo, è in coma farmacologico. Era a Medolino con il “Lokomotiva” per un torneo giovanile

POLA. È in coma indotto nel reparto di terapia intensiva presso la Clinica ospedaliera di Fiume, il piccolo Noa Majdek di 10 anni di Zagabria che sabato scorso ha riportato ferite gravissime dopo esser caduto al suolo dal balcone al secondo piano dell'albergo Holiday di Medolino. Qui era alloggiato assieme ad altri calciatori in erba della “Lokomotiva” di Zagabria giunta in Istria per un torneo tra formazioni giovanili. Trattandosi di un minorenne, le fonti ufficiali sono piuttosto avare di informazioni sul suo stato di salute. Secondo quelle ufficiose sarebbe stato sottoposto a un delicato intervento chirugico alla testa e ora sotto costante osservazione medica. Ancora non si sa se si salverà.

La tragedia è avvenuta sabato scorso intorno alle 17.40, quando i bambini erano rientrati nelle camere dopo la partita. Ad un certo punto secondo la ricostruzione ufficiosa, Noa avrebbe voluto raggiungere la camera degli amici dall'esterno, bypassando la parete divisoria tra un balcone e l'altro. Una manovra sicuramente pericolosa poiche c'era da scavalcare la ringhiera, esporsi nel vuoto e aggrapparsi al balcone vicino. Purtroppo non ce l'ha fatta ed è stramazzato al suolo da ben 10 metri di altezza. Viste le sue condizioni disperate, l'autoambulanza lo ha trasportato direttamente a Fiume. Una tragedia che si poteva evitare? Secondo il nonno del bambino, si. Da quando ha appreso la notizia l'uomo continua a piangere dicendo che il nipotino è per lui l'unica ragione della vita. «Sono molto arrabbiato nei confronti del club - ha detto ai giornalisti - e non capisco a cosa servano gli allenatori se non a controllare i bambini. So che i bambini sono irrequieti, non stanno mai fermi, però qualcuno della squadra dovrebbe badare a loro con grande responsabilità. Noa è figlio unico - così ancora il nonno - a scuola è un alunno esemplare con il massimo dei voti e già stavamo preparando la festa per il suo 11esimo compleanno che cade in luglio. Ogni volta che squilla il telefono ho il terrore di alzare la cornetta poichè temo che mi diano la terribile notizia».

Però le sue accuse nei confronti della squadra non hanno trovato condivisione nei vari commenti sotto gli articoli sulla stampa on line. «Partecipiamo all'angoscia della famiglia - questo il commento più ricorrente - però è impossibile piazzare un allenatore che faccia da gendarme in ogni camera d'albergo». Intanto il presidente della “Lokomotiva” Tin Doli›ki ha annunciato che la direzione societaria farà il massimo per venire incontro alla famiglia del bambino in questa gravissima situazione.

( p.r.)

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