Bagarre a Palazzo sui costi per le bonifiche

C’era chi domandava, forse provocatoriamente, analisi a tappeto in tutta la città. E chi già chiedeva una stima sui costi che il Comune si troverebbe a sostenere per eventuali bonifiche in piazzale Rosmini. Il caso dei veleni nei giardini è entrato a pieno titolo nel dibattito politico cittadino con la convocazione di ieri, in Consiglio comunale, della commissione congiunta Ambiente e Trasparenza. I consiglieri hanno chiamato a riferire l'assessore Umberto Laureni. Toni polemici, certo, ma hanno aggiunto poco o nulla su quanto l'esponente della giunta Cosolini aveva detto finora sul tema.
Uno scenario ben chiaro a Paolo Rovis di Trieste Popolare: «Il caso potrebbe essere simile a quanto accaduto anni fa quando è stato scoperto il sito inquinato di zona industriale - ha rilevato - l'area era stata perimetrata e tutt'ora la vicenda non è risolta. Adesso non si esclude che si debba campionare tutti i terreni di riporto della città. Possiamo solo immaginare cosa potrebbe comportare ciò, in termini di costi, per la città». I nodi del passato che arrivano al pettine. «Forse l'inquinamento storico che ci portiamo avanti andrebbe accettato - ha puntualizzato l'assessore - e quindi andrebbero riviste le normative sui limiti di legge». Pronta la replica di Rovis: «Ma se si dice che quell'inquinamento è pericoloso per la salute, non si può affermare che è lecito alzare i valori consentiti. Siamo nel campo dell'assurdo. Comunque la gente ha diritto di sapere com'è il resto della città».
La giunta comunale si sta muovendo su un terreno pernicioso, a maggior ragione visto che le rilevazioni sul suolo erano partite proprio per sondare gli effetti delle emissioni della Ferriera. Circostanza, questa, che ha già innescato polemiche, oltre al blitz del transennamento di piazzale Rosmini ad opera di ignoti, come ha fatto notare nel corso del dibattito di ieri Lorenzo Giorgi del Pdl. «Il fatto ha destato un'ulteriore preoccupazione tra i residenti», il suo commento. «La giunta sta gestendo la questione con estrema chiarezza - ha affermato Laureni - chi ha compiuto quell'atto, chiudendo il giardino con il nastro, ha sbagliato. C'è un'ipotesi di procurato allarme». Il Comune, come ha ricordato lo stesso assessore rispondendo a una domanda di Michele Lobianco, ha previsto uno stanziamento a bilancio per intervenire con eventuali bonifiche nel giardino di San Vito. La Regione ha già assicurato fondi propri. (g.s.)
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