Bandiera di combattimento consegnata a Nave Fasan

Grandi uniformi, la scarica di fucileria dei marò della Divisione San Marco schierati sul ponte di volo, le 21 salve di cannone sparati dalla Portaeri Cavour, la banda in divisa storica: così, con una solenne seppure raccolta cerimonia, ieri sulle Rive è stata consegnata la Bandiera di combattimento a Nave Virginio Fasan, la seconda delle moderne fregate multiruolo Freem, consegnata nel dicembre 2013.
«Senso del dovere, spirito di sacrificio e senso dell'altruismo; per ispirare la ripresa nel Paese occorrono questi tre principi» ha esortato dal palco degli oratori il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi. Valori comuni tra tutti gli uomini e le donne “con le stellette”, ha specificato, valori propri di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che «hanno nobilitato non solo la Marina militare ma anche tutte le Forze armate». L’applauso non è mancato, come quando anche il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha espresso parole lusinghiere per i due fucilieri ancora “intrappolati” nel caso-India. La Marina è tornata a Trieste per la quinta volta per “battezzare” una sua unità, l’ultima delle quali la nave da sbarco “San Giusto” nel 1994. Una scelta «per condividere nel 60° anniversario le emozioni e il significato del Ritorno della città all’Italia, la cui storia è indissolubilmente legata alla Marina militare» ha sottolineato il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. L’alto ufficiale ha anche evidenziato l’importanza di Trieste, del suo porto e dell’attenzione riservata a questi e all’Adriatico, con un approccio integrato che coniuga esigenze di difesa e ottimizzazione dei costi e polifunzionalità. “Virtù” esemplificate e esaltate dalle nuove tecnologie delle Fremm, le fregate multiruolo. Come spiegato da De Giorgi: pur disponendo di stazza e capacità doppie rispetto alla precedente generazione di fregate, Classe Maestrale, la “Fasan” costa il 25% in meno. E come la portarei “Cavour” le moderne unità della Classe Bergamini hanno una spiccata capacità “dual use”, militare ma anche civile: sono state concepite per poter assolvere non solo a molteplici ruoli di combattimento ma giocare un ruolo rilevante in operazioni umanitarie e di sostegno alla pace. La “Fasan” l’ha già dimostrato, salvando 7mila persone durante la sua partecipazione a “Mare Nostrum” di sostegno ai flussi migratori. L’operazione ha portato a soccorrere 140mila uomini, donne e bambini, ben 100mila da parte della forza armata. Dati enunciati dal capo di Stato maggiore della Difesa Binelli Mantelli.
È seguita la consegna del Tricolore da parte del sindaco Roberto Cosolini al comandante di Nave Fasan, capitano di fregata Marco Bagni, dello scrigno ligneo che conserverà il Vessillo nell’ufficio del comandante e la benedizione dell’arcivescovo Crepaldi. Il Tricolore, «simbolo dell’unità, e della dedizioen di nave ed equipaggio al serviziod ella Patria», è infine salito, scortato, a bordo della fregata.
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