Bando accoglienza profughi coperti solo 155 posti su 450

Accolte le uniche proposte de Il Mosaico (150 al Nazareno) e Betlem (5 a San Pier) La Prefettura: «Ci aspettavamo una migliore risposta dal territorio»
Di Stefano Bizzi

Nulla di fatto: restano in sospeso ancora 295 dei 450 posti messi a bando dalla Prefettura di Gorizia per l’accoglienza dei richiedenti asilo “isontini”. All’apertura delle buste, ieri una delle tre offerte è stata subito esclusa perché non rispondeva ai requisiti richiesti, le altre due si riferivano a convenzioni già avviate: si tratta di quella con la cooperativa Il Mosaico e di quella con l’associazione Betlem.

Il primo progetto riguarda i 150 posti del Nazareno - scaduti a dicembre -, il secondo fa riferimento ai cinque posti che erano stati provvisoriamente affidati in via diretta a San Pier d’Isonzo. La proposta esclusa riguardava il territorio di Monfalcone, ma la mancanza di esperienza dei proponenti nel campo dell’accoglienza ai migranti ha subito bloccato l’iter di valutazione, così solo un terzo della quota prevista verrà assegnato.

«In base alla nostra pianificazione, per stare tranquilli, mancano da coprire 295 posti», spiega il viceprefetto vicario Antonino Gulletta che però non si lascia sopraffare dallo sconforto e aggiunge: «Ci aspettavamo una migliore risposta da parte del territorio, ma il discorso non è ancora chiuso. Certo, il bando è chiuso, ma nel caso di nuove offerte, le esamineremo fino ad arrivare alla copertura dei 450 posti previsti anche con trattativa privata. Come prefettura non possiamo fare di più. Ci avevano chiesto di posticipare la data di chiusura del bando, ma evidentemente ci sono stati dei ripensamenti. Ora speriamo di poter gestire la situazione con quello che abbiamo e con l’aiuto del mondo del volontariato».

L’affidamento a Mosaico e Betlem durerà fino alla fine dell’anno, con possibilità di proroga fino alla nuova gara. Il bando prevedeva che il servizio venisse sviluppato nei Comuni della provincia di Gorizia nei quali i partecipanti avessero avuto a disposizione strutture da adibire ad accoglienza. Esclusi dal progetto erano i soli territori di Cormons, Gradisca, Romans, Savogna d’Isonzo e San Canzian in ragione dell’esistenza nelle rispettive municipalità di un centro governativo o di immobili messi a disposizione per l’accoglienza dalla prefettura oppure di convenzioni fra la stessa prefettura e il Comune per l’erogazione di servizi analoghi a quelli previsti dal bando.

Erano ammesse a partecipare le associazioni, le fondazioni e gli altri organismi, o raggruppamenti, che tra i loro fini istituzionali avessero quello di operare in un settore di intervento pertinente con quello dell’accoglienza. Con un importo a base d’asta di 35 euro (Iva esclusa) al giorno a persona, il bando metteva in gioco quasi 5milioni di euro. Per l’Alto Isontino si trattava di 2 milioni 677mila euro, per il Basso Isontino di 2 milioni 142mila euro. Denaro che, a questo punto, rimarrà in larga parte nelle casse dello Stato.

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