Basta con gazebo selvaggio Parte la rivoluzione

Il nuovo regolamento approda in Consiglio. Il sindaco Romoli: «L’obiettivo è quello di uniformare questo tipo di arredi, in armonia col paesaggio»
Di Francesco Fain

Ce ne sono di tutte le misure: c’è il gazebo-caffetteria, un vero e proprio esercizio pubblico sul marciapiedi, ci sono strutture più leggere, altre che si caratterizzano per i salottini piuttosto che per le sedie in plastica (quasi fossimo in spiaggia o a un picnic), altri che il peso degli anni e delle intemperie ha invecchiato precocemente. Insomma, prevale la disomogeneità quando si parla di dehors.

Per questo, l’amministrazione comunale ha deciso di mettere mano a questo tema, emanando un regolamento che dopo una quantità industriale di riunioni delle commissioni consiliari approderà questa sera in Consiglio comunale. E l’accordo è stato trovato dopo l’ultima riunione congiunta delle commissioni urbanistica, commercio e statuto e regolamenti. «Sono state introdotte alcune novità più di forma che di sostanza che hanno reso il regolamento più aderente alle richieste di questo o quel gruppo consiliare», spiega l’assessore comunale all’Urbanistica, Guido Germano Pettarin. «In pratica - fa eco il sindaco Ettore Romoli - siamo andati a regolamentare una materia che, sino ad oggi, era quasi interamente a discrezione dell’esercente che decideva quale gazebo installare, quali sedie, quali tavolini. L’idea di fondo è di omogeneizzare l’aspetto di queste strutture in maniera da renderle più eleganti e in accordo con il paesaggio circostante». Paesaggio circostante che cambierà dopo i lavori di rifacimento integrale di Corso Italia.

Ma una volta approvato il regolamento, cosa succederà? «Il regolamento entrerà in vigore immediatamente. Pertanto, chi dovrà realizzare un gazebo dovrà osservare scrupolosamente le nuove regole. Le strutture esistenti rimarranno in vita sino a quando scadrà il titolo autorizzatorio del Comune».

Ma entriamo nel dettaglio. In base alle attrezzature impiegate e al relativo impatto sullo spazio pubblico, i dehors consentiti dal regolamento sono classificati come segue: dehors di tipo A: allestimento costituito prevalentemente da sedie, poltroncine, divanetti e tavolini, con l'utilizzo eventuale di o

Ombrelloni, tende a sbraccio ed altri elementi accessori come pannelli trasparenti di delimitazione o fioriere; dehors di tipo B: allestimento del tipo precedente a cui si aggiunge l'utilizzo di pedane; dehors di tipo C: strutture prefabbricate facilmente amovibili, tipo gazebo, da collocare nelle zone che il vigente Prgc classifica come "Aree per la viabilità", con intelaiatura ancorata al suolo ed eventualmente a parete, pedana, delimitazioni laterali e struttura di copertura con tessuto ombreggiante. Entrando nella specifico, ai fini della regolamentazione dell'inserimento dei dehors, il territorio comunale è suddiviso in 3 ambiti di riferimento: centro storico (città antica e Castello); vie del centro cittadino, esterne al centro storico ma considerate di primaria importanza per la riqualificazione della città; parte rimanente del territorio comunale. Nell'ambito del centro storico (zona omogenea A del Prgc) non è consentita la collocazione dei dehors di tipo B e C. Nelle "vie del centro cittadino", quando presente pavimentazione in pietra, non sarà consentita la collocazione dei dehors di tipo B, mentre quelli di tipo C saranno consentiti unicamente lungo i controviali di Corso Italia.

Nella parte rimanente del territorio comunale si potranno installare tutte le tipologie di dehors.

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