Biblioteca Isontina: 16.759 volumi prestati

Esterna al Sistema bibliotecario della provincia di Gorizia la Biblioteca statale isontina resta tuttavia uno dei centri culturali più importanti del territorio. I numeri della Bsi: nel 2015 406.641...
Bumbaca Gorizia 12.11.2015 Premio San Rocco a Metano Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12.11.2015 Premio San Rocco a Metano Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Esterna al Sistema bibliotecario della provincia di Gorizia la Biblioteca statale isontina resta tuttavia uno dei centri culturali più importanti del territorio. I numeri della Bsi: nel 2015 406.641 volumi custoditi e 14.266 utenti. Totale prestiti del 2015 16.759, 5664 quelli del primo quadrimestre di quest’anno. Nel 2015 un singolo utente ha chiesto in prestito la bellezza di 134 libri; i 70 lettori più affezionati hanno letto una media di 21 libri nel 2015; il 30 per cento sono donne. Nel primo quadrimestre di quest’anno c’è chi ha già chiesto in prestito 78 libri.

Spiega il direttore della Bsi, Marco Menato: «Da questi dati si evidenziano due fattori: l'attività scientifica della Bsi in crescita e il costante calo di pubblico, che si registra a partire dal 2013. La frequenza attuale corrisponde a quella degli anni Settanta. Nonostante, e forse a causa della forte diminuzione del budget destinato agli acquisti, sono stabili ormai da diversi anni, le donazioni di fondi più o meno consistenti, che sanano - lentamente - i buchi bibliografici che si sono creati nelle collezioni, almeno in alcuni ambiti disciplinari (storia, romanzi). Naturalmente non si può continuare così, sperando sempre nel buon cuore più o meno interessato dei donatori.

«La diminuzione delle acquisizioni ha d'altra parte dato una poderosa spinta al recupero di fondi o non catalogati o, se catalogati, non ancora riversati in Sbn: ma anche questo sistema di gestione non può durare a lungo, visto che lo studioso o il semplice lettore desidera trovare in Bsi anche materiale nuovo e non solo quello meno recente o antico. Il calo delle frequenze è certamente motivato, oltre che dal mutamento delle abitudini di lettura e di ricerca del pubblico (altre biblioteche soffrono della medesima sindrome), anche dall'assenza della produzione libraria contemporanea, al quale calo non possono certo porre rimedio gli eventi culturali organizzati nella sala mostre della Bsi e nelle librerie cittadine: d'altra parte anche gli eventi culturali si sono moltiplicati e in una città piccola, quale è Gorizia, si finisce col rubarsi i pochi deputati all'ascolto».

L'utilizzo della Bsi è limitato in genere a un lettore forte o specializzato che sa già che cosa leggere, dato che a Gorizia e nel circondario nel corso degli anni sono sorte altre realtà bibliotecarie più rivolte alla pubblica lettura e ai bambini e ragazzi. Da questo punto di vista la Bsi viene percepita (anche per la disposizione degli spazi, per la regolamentazione) sempre di più come "biblioteca archiviale", utile per la ricerca e meno alla pratica della libera lettura. «Alla lunga - spiega Menato - bisognerà comunque porsi il problema di questo mutamento e quindi del significato di una apertura così prolungata e della presenza di personale non qualificato nell'ambito della biblioteconomia, tradizionale e digitale». (r.c.)

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