Bollette “pazze” dell’Eni: il caso approda a Roma

Gorizia caso nazionale. Sulla vicenda delle maxi-bollette di Eni, l’Adiconsum provinciale e regionale ha interessato i vertici nazionali della medesima associazione.
«Vogliamo capire - spiega Giuseppe De Martino, responsabile regionale di Adiconsum - se il comportamento tenuto da Eni nell’Isontino è lo stesso anche in altre zone d’Italia o se siamo noi i “prescelti”. Già qualche mese fa, chiedemmo una presenza ufficiale di Eni sul territorio e non di agenzie mandatarie. Ma non ci hanno voluto ascoltare e questi sono i risultati. Quanto alle letture del gas, abbiamo casi di utenti anche con qualche migliaio di euro di bollette da pagare sul consumo presunto: Eni non sempre tiene in considerazione le autoletture e le differenze possono essere notevoli».
De Martino va oltre. «Risulta anche al sottoscritto che nello sportello di via Marconi hanno ricominciato a spingere sul mercato libero per il gas e coinvolgono persone che sono andate lì anche soltanto per chiedere delle semplici informazioni, magari sulle bollette. Mi pare che siamo punto e a capo. Non vi dico quante persone stanno bussando ai nostri uffici: sta diventando una situazione davvero difficile».
Quella che si sta scatenando in città è una mobilitazione. Vera. I social network sono tempestati da post di goriziani che definire imbufaliti è un eufemismo. Ci sono famiglie che si sono viste piombare, fra capo e collo, bollette da 750 euro e anche più. «Anche a me - denuncia su Facebook una goriziana - hanno stimato e fatturato 150 metri cubi in più nonostante l’autolettura. Cosa serve farla se poi fanno ciò che vogliono?». E, infatti, la stessa Adiconsum sottolinea come «a qualche utente viene accettata l’autolettura, a qualcun’altro no. In pratica - denuncia De Martino - non tutti vengono trattati allo stesso modo. Questo non fa altro che alimentare arrabbiature e proteste».
E testimonianze di ugual tenore arrivano anche alla nostra redazione, sia telefonicamente sia con la visita del consumatore “di turno” che non riesce a darsi spiegazioni e chiede aiuto.
Tutti sul piede di guerra, dunque. «Chiederò un incontro urgente a Eni - annuncia Ugo Previti, ex Adoc e esperto nella lotta dei diritti ai consumatori -. Il mio profilo Facebook è stato tempestato di continuo dalle proteste dei cittadini che non sanno più che pesci pigliare e chiedono una mobilitazione. Non è una questione banale, questo sta diventando un problema sociale, scrivetelo pure».
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