Bonus lavoro in regione, assunti 1.657 disoccupati

TRIESTE. Tre milioni di euro erogati nel 2015 per incentivare le assunzioni di uomini ultracinquantenni e donne, oppure per trasformare rapporti di lavoro a elevato rischio di precarizzazione in contratti a tempo indeterminato.
I contributi alle aziende hanno riguardato 1.657 persone, coinvolte nella misura varata l’anno scorso dalla giunta a beneficio di categorie particolarmente esposte in questa fase di crisi economica: le lavoratrici di qualsiasi età e i lavoratori disoccupati, che hanno superato la cinquantina e rischiano di non poter reimmettersi nel circuito produttivo, a causa dell’assenza di aziende disposte a investire su maestranze vicine al pensionamento.
Le imprese hanno potuto fare domanda fino alla fine di marzo, per accedere a un provvedimento che ha coinvolto 355 persone a Trieste, 289 a Gorizia, 837 a Udine e 176 a Pordenone. I tre milioni sono stati così suddivisi: 642mila euro alle aziende triestine, 400mila a quelle goriziane, 1,255 milioni al tessuto produttivo udinese, 702mila euro alle ditte pordenonesi.
La disposizione sarà riproposta con lo stesso stanziamento nella legge di stabilità che sta per approdare alla discussione in aula e, dopo l’avvenuto passaggio delle competenze sul lavoro dalle Province alla Regione, verrà interamente gestita da quest’ultima.
Le tipologie di incentivo variano a seconda dei singoli casi, con versamenti alle imprese fra i 2mila e i 7mila euro per ciascuna assunzione o stabilizzazione: somme più o meno cospicue, a seconda della presenza o meno di cumulo con altri interventi statali di sostegno all’occupazione. Le aziende riceveranno 2mila o 4mila euro, rispettivamente con o senza cumulo, per l’assunzione a tempo indeterminato di donne.
Cifre che passano a 3mila e 5mila per le disoccupate fra i 40 e i 49 anni, aumentando a 5mila e 7mila quando gli anni diventano 50 o più. Nessuno scaglione anagrafico nel caso si tratti di donne coinvolte in casi di crisi occupazionale: in questi frangenti il contributo è di 3.500 o di 5.500, sempre sulla base della sussistenza di altri sussidi statali. Gli incentivi per l’assunzione di uomini disoccupati si concentrano invece solo sulla categoria a massimo rischio, gli over 55, nel cui caso le imprese potranno contare su 5mila o 7mila euro.
Il provvedimento non riguarda soltanto rapporti di lavoro ex novo, ma punta a incidere anche sulle stabilizzazioni, ancora una volta con un occhio di riguardo alla condizione femminile. L’ingaggio a tempo indeterminato di lavoratrici precarie frutterà alle aziende 2mila o 4mila euro, così come la stabilizzazione di lavoratrici di pubblica utilità.
I numeri si alzano a 2.500 e 4.500 nel caso di precarie under 35, apprendiste «non giovani» e tirocinanti. Valgono inoltre 3mila o 5mila gli incentivi per la stabilizzazione di donne che, alla data dell’assunzione, risultassero disoccupate o comunque considerate soggetti a rischio in seguito a una crisi occupazionale. Il contributo più alto, da 4mila o 6mila euro, è infine quello per le donne precarie sopra i 50 anni e per gli uomini over 55.
Se tutti queste situazioni riguardano tipologie di contratto a tempo indeterminato, la legge prevede contributi anche in caso di assunzioni a termine, con un tempo di impiego di almeno sei mesi, qualora le aziende diano lavoro a donne over 50 e uomini over 55, disoccupati al momento della firma. L’incentivo è in questo caso di 2mila o 4mila euro, a seconda dell’eventuale cumulo con benefici statali.
L’assessore al Lavoro, Loredana Panariti, ritiene che «i dati delle assunzioni a tempo indeterminato del 2015 in Fvg sono confortanti. Il provvedimento dimostra il nostro impegno a promuovere la buona occupazione, che è quella senza scadenze. È un tema centrale specie per i soggetti più fragili, che faticano a reimmettersi nel ciclo produttivo. A questi incentivi si aggiungono il bonus di garanzia giovani (nel 2016 risorse europee e statali per 1,7 milioni, ndr) e il milione di incentivi per le agenzie interinali che trovano un lavoro stabile agli utenti».
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