Braidot: «Una città povera»

L’agenzia Ricci è più cauta: «I giovani se ne vanno»

Forse la discesa al momento sembra essersi arrestata. Ma una vera ripresa, per il mercato immobiliare goriziano, pare ancora lontana. Questo, in sintesi è il quadro della situazione offerto dagli operatori del settore. «Se analizziamo i primi quattro mesi del 2016, direi che il mercato si è stabilizzato sui valori della seconda parte del 2015, quando un timido recupero, nell'ordine del 10%, c'era stata - dice Fabio Braidot, di Ricci Immobiliare -. Detto questo, però, non possiamo parlare di una reale ripresa del mercato, perché dobbiamo fare i conti con una piazza povera». Ecco dunque che, rispetto ad esempio a quanto avviene a Trieste, i valori degli immobili che vengono venduti sono decisamente più bassi. «L'80% delle vendite che si riescono a realizzare, e parlo della situazione locale in genere e non solamente della nostra agenzia, riguarda immobili di fascia bassa - dice ancora Braidot -, fino ai 140-150mila euro. Poi c'è il vuoto. E per quel che riguarda abitazioni oltre i 250mila euro, non ne parliamo nemmeno. Questo perché il cliente ormai non ha la disponibilità per andare oltre una certa spesa, con la famosa classe media della popolazione che si è livellata verso il basso. Chi acquista lo fa per necessità, per passare magari da una casa con una sola camera ad un bicamere, e spesso si trova a fare i conti con la difficoltà ad ottenere un finanziamento dalle banche». La situazione peraltro, secondo Braidot, non è destinata a mutare a breve termine. «Perchè alla base di tutto c'è il lavoro, e questo a Gorizia manca - dice -. Dunque i giovani se ne vanno, e non ci sono nuove persone che arrivano a popolare la città, acquistando un'abitazione». (m.b.)

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