Bufera sul Carnevale «copia e incolla»

Staranzano contro Monfalcone. L’organizzatore Battistutta: «Si sono presi il Palatendòn. Ci manca la Sagra de le ràze»
Di Ciro Vitiello
Bonaventura Monfalcone-17.02.2015 Cavalchina-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.02.2015 Cavalchina-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Bufera sul Carnevale. Scoppia la “guerra” dopo il sasso lanciato nello stagno dall’assessore del Comune di Monfalcone Luca Fasan, il quale ha parlato di «far concorrenza» a Staranzano puntando a richiamare la gente in città e trattenerla anche dopo la sfilata dei carri. Il presidente delle associazioni No-Profit, Roberto Battistutta, organizzatore del Carnevale staranzanese tuona contro Monfalcone: «Dove sono le novità? Hanno solamente copiato le manifestazioni più positive degli altri Comuni, come il pattinaggio sul ghiaccio di Ronchi e adesso il “Palatendòn” di Staranzano. Se sono così bravi che facciano pure anche la “Sagra de le ràze”, tanto le associazioni di Staranzano sono brave, si danno da fare, l’associazionismo funziona bene e saremo all’altezza di sperimentare sempre altre cose». Battistutta ribadisce il successo consolidato da sei anni sotto il “Palatendòn” riscaldato, sistemato in via Gorizia che da sempre ha richiamato migliaia di persone.

Stupito e dispiaciuto delle dichiarazioni di Fasan anche l’assessore alla Cultura, Matteo Negrari, il quale ha messo in chiaro che Staranzano non ha alcuna intenzione di mettersi in contrapposizione con nessuno. «Se abbiamo promosso delle iniziative - dice Negrari - è perché a Monfalcone non ce n’erano di simili negli ultimi anni prima e dopo la tradizionale sfilata dei carri. È vero che ogni Comune ha la libertà di fare quello che vuole, ma hanno programmato un’iniziativa come la nostra. Mi sarei aspettato invece - aggiunge - una chiamata, una richiesta di collaborazione, ma non di organizzare la stessa cosa nei due paesi. Insomma ci diamo la zappa sui piedi uno con l’altro. Questi comportamenti non vanno a vantaggio di nessuno. Sembra che ci stiamo rubando la gente. Perciò nessuna concorrenza, nessuna voglia di “copiare” nulla. Negli anni passati a Monfalcone non c’era alcun capannone e quindi è nata l’iniziativa di Staranzano. Ben venga un impegno nuovo. Sarebbe bello però non farsi concorrenza, ma collaborare».

La polemica è approdata anche sui social con commenti da parte dei “follower”. Anche la Compagnia del Carro, tramite il suo direttore artistico Thomas Peres, ha voluto esprimere il suo pensiero su questa vicenda. «Siamo contenti e felici che si discuta sulla concorrenza di eventi e questo fa bene al paese e al pubblico che può scegliere dove andare a passare il tempo libero. Forse siamo usciti dalla crisi? La cosa importante secondo noi - afferma Peres - è che a ogni evento venga data continuità e dettagli che rendano l’evento unico e parte del territorio che lo ospita. Secondo, copiare da quello che funziona è una filosofia che a oggi porta successo se dal “copia incolla” si aggiungono idee e create collaborazioni tra le associazioni e commercianti sia per far crescere l’evento ma anche l’indotto e il commercio che ne ruota attorno. In merito al Maxi Carnevale Monfalconese - afferma Peres - da un lato applaudiamo Comune e Pro loco di Monfalcone che si sono attivate a far crescere questo importante evento. Dall’altro c’è la speranza che gli eventi non si trasformino in chioschi, tendoni e palchi, ma un voler dare importanza alle tradizioni sensibilizzando le scuole con laboratori e incentivando le associazioni che si prodigano a costruire carri allegorici e gruppi mascherati facendo crescere l’evento carnevalesco. Una nota dolente, purtroppo, è che 2 carri e 3 gruppi non saranno più presenti alle sfilate per problemi economici o logistici».

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