Cani molecolari per cercare il cormonese scomparso in Slovenia

Lubiana ora allarga la zona e sguinzaglia i cani per trovare Marini. Il sindaco Felcaro chiama la Protezione civile: pronti ad aiutare. Appello di questore e prefetto: «Nessuno vada per conto suo»

CORMONS Ampliamento delle zone di ricerca, utilizzo da ieri mattina dei cani molecolari giunti appositamente da Lubiana e appello delle autorità affinché nessun singolo cittadino si avventuri autonomamente nei boschi di Vojsko. È ricominciato in forze il setaccio sul campo, da parte degli apparati di soccorso sloveni, per trovare, si spera miracolosamente sano e salvo, il cormonese Elio Marini a ormai quasi una settimana dalla sua scomparsa, avvenuta mercoledì scorso.

Cerca funghi e cade nel dirupo: disperso nei boschi di Idrija


La polizia d’oltreconfine assicura di non aver mai smesso di cercare l’anziano disperso dopo essere andato a funghi, anche se nel weekend il lavoro si era concentrato maggiormente sull’analisi dei dati forniti dal drone dotato di sensori termici, sospendendo momentaneamente la ricerca sul campo. Le autorità non lo fanno sapere ufficialmente, ma non è da escludere che proprio i mezzi aerei possano aver dato qualche informazione in più: nelle ultime ore, infatti, l’area nella quale i soccorritori operano si è ampliata rispetto a quella di 4 chilometri quadrati dove originariamente, per tre giorni, Marini era stato cercato. Segno che l’ipotesi che l’uomo possa essersi spinto ben più lontano rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento non era campata in aria.

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Nel frattempo anche le autorità italiane si sono mobilitate sul caso Marini: il sindaco Roberto Felcaro ieri ha avuto colloqui telefonici sia con l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi (il quale ha ricordato come il luogo dove è disperso Marini sia di giurisdizione slovena e quindi la Regione non abbia alcun potere di intervento, fermo restando la disponibilità a mettere a disposizione uomini e mezzi nel caso in cui gli sloveni dovessero avere necessità di aiuto) sia con il questore Paolo Gropuzzo, che a sua volta si è messo in contatto con le autorità slovene per seguire da vicino il caso.



Gli sloveni hanno confermato come l’azione di ricerca volta a trovare Marini non si sia mai fermata, e che da ieri mattina alle 9 le ricerche hanno coinvolto sul campo anche un gruppo di cani molecolari fatti giungere a Vojsko, la zona nei pressi di Idrija dove Marini è disperso ormai da quasi una settimana. Un’area particolarmente difficile, per la morfologia e la presenza di cavità e dirupi, che davanti alla disponibilità di alcuni amici del disperso di effettuare una ricerca in modo autonomo spinge le autorità slovene e italiane a diramare un appello: «Nessun singolo cittadino si azzardi ad andare a cercare autonomamente Marini. La zona è particolarmente impervia e pericolosa, si lasci che a operare siano le squadre di soccorso». —


 

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