«Cantieri, il Comune venda azioni Hera»

Il sindaco risponde al premier Renzi chiedendo di poter urgentemente restaurare la galleria di piazza Foraggi senza vedersi bloccare dal patto di stabilità la spesa di soldi esistenti, e subito accade una cosa inedita: tutte le liste civiche (senza distinzioni di area politica) fanno alleanza per un documento e una proposta. Dicono che di lavori urgenti a Trieste ce n’è tanti e invitano il sindaco a vendere le azione Hera per guadagnare denaro spendibile.
Sbloccare i cantieri per dare respiro all’edilizia, superare il Patto di stabilità per ridare slancio all’economia e garantire i pagamenti della Pubblica amministrazione, reimmettere liquidità nei lavori pubblici per sanare le tante urgenze della città: da qui la proposta delle “civiche” in Consiglio comunale (Un’altra Trieste, Lista civica indipendente, Trieste cambia con Cosolini, Libertà civica cittadini per Trieste più il capogruppo del Gruppo misto) all’indomani della richiesta di Cosolini di inserire appunto la galleria di piazza Foraggi nello “Sblocca Italia” di Renzi.
«È evidente che, per il rischio costante di crolli, la galleria risulta al vertice dell’elenco dei lavori urgenti ma è anche evidente che ci sono tante altre urgenze cui non si può più derogare», affermano i capigruppo e i consiglieri comunali che rilanciano sulla proposta di immettere liquidità urgente nel “Piano delle opere pubbliche”riferite al conto capitale del bilancio. «Il Comune di Trieste - dicono le “civiche” unite - possiede 70 milioni di azioni Hera per un valore di circa 140 milioni di euro (57milioni sono bloccati fino al 31 dicembre di quest’anno dal patto di sindacato) ma l’idea è di proporre con un atto deliberativo del Consiglio la vendita delle azioni svincolate (circa 12 milioni per un importo complessivo di 24 milioni di euro) per dare il via ai lavori urgenti in conto capitale. Siamo convinti - proseguono i consiglieri comunali - che sia urgente restituire ossigeno alla nostra economia e dare risposte ai bisogni dei cittadini, anche rinunciando alla rendita di circa 500mila euro che le azioni potenzialmente vendibili possono garantire negli anni futuri alla parte corrente». Manovra utile se il governo dicesse “no” a piazza Foraggi, ma ancor più utile se dovesse rispondere affermativamente: «Si darebbe il via a un piano straordinario di opere bloccate da anni a causa del patto di stabilità, nelle periferie, nei rioni, sulle strade. Ma soprattutto si potrebbe avviare un grande piano di investimenti che sani i bisogni della popolazione giovane: scuole da rendere sicure, risposte abitative per le tante giovani famiglie che in questa città non trovano spazi». Le firme sotto il documento sono di Franco Bandelli, Alessia Rosolen, Maurizio Ferrara, Roberto de Gioia, Roberto Decarli, Patrick Karlsen, Roberto Antonione.
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