Caos Imu a Duino, “assalto” agli uffici per le cartelle pazze

DUINO AURISINA. Lunedì di autentica passione allo Sportello tributi del Comune di Duino Aurisina. Dopo il caos-cartelle dei giorni precedenti, quando decine e decine di contribuenti titolari di prima casa, dunque esenti dal versamento dell'Imu, avevano ricevuto nella cassetta delle lettere una sgradita sorpresa, cioè il modello F24 su una presunta seconda abitazione (in realtà inesistente), numerosi cittadini si sono precipitati ad Aurisina Cave per ottenere un chiarimento sulla propria posizione.
Ieri dunque, nel tax-day e all'ultimo giorno utile per ottemperare al versamento, le file hanno toccato prevedibili vertici, con attese anche di 40-45 minuti, provocando malumori e stizza. Dal canto suo, il personale municipale impiegato (due dipendenti, secondo quanto riferito dalla giunta) è stato costretto a un incredibile tour de force e ha cercato di rispondere esaustivamente a tutti.
Per snellire le code sono state raccolte le lettere errate, quelle dei titolari di prima casa scambiati per possessori di abitazioni di lusso, e nei giorni seguenti l'ufficio provvederà a contattare telefonicamente l'utenza per sistemare la svista e svolgere le doverose correzioni nella nuova banca dati del Comune. Un modo per dimezzare le attese.
A una porta dell’Ufficio tributi è stato affisso il seguente avviso, bilingue: “Lo scaricamento dei dati del Catasto e dell'Anagrafe del nuovo sistema informatico tributi ha causato una serie di problematiche. Ci scusiamo coi cittadini per il disagio creato”.
Ma in parecchi hanno avuto da ridire. «Xe robe assurde queste qua: a mi e a mia moglie ne xe rivadi due acconti de 134 euro che no dovemo miga pagar! E poi tute 'ste file: un no pol miga passar tutta la mattina qua, no? Saria giusto che chi amministra se dimetessi: questi sbagli no se pol far», esordisce in dialetto triestino, a esempio, il settantenne Albano. La signora Massimiliana, sulla quarantina, osserva: «Purtroppo è una perdita di tempo a tutti gli effetti: io per essere qui ho dovuto andare a lavorare prima del solito, in modo da potermi ritagliare la mezz'ora di tempo necessaria. E ho potuto farlo perché ho un lavoro flessibile, ma chi ha orari stretti o figli piccoli da accudire come potrebbe cavarsela in questo frangente?».
E come mai si trova in fila davanti all’Ufficio? «Pur essendo ora nullatenente – replica -, mi sono vista addebitare 212 euro di una casa venduta già quattro anni fa e che non posseggo più. Con tutte le tecnologie esistenti, simili errori non dovrebbero mai accadere». Un punto, questo, su cui concorda anche il 72enne Ezio, titolare di seconda casa, che sull'F24 si è visto computare un 10% in più rispetto all'altro anno ed è in attesa di chiarimenti da parte dell'ufficio, che l'ha invitato a presentarsi allo sportello. «Penso - dichiara sfogandosi - che si sarebbe potuto risolvere tutto telefonicamente o via mail, che bisogno c'è di recarsi fisicamente qui? Siamo o no nel 2014? E poi uno potrebbe anche risiedere in un'altra regione o addirittura all’estero e avere qui solo l'abitazione delle vacanza: allora ogni volta dovrebbe prendere l'aereo per precipitarsi in municipio?».
La prende invece con filosofia la settantenne Tatiana: «Mi hanno addebitato 84 euro di Imu per due terreni che però non risultano in mio possesso... Speriamo almeno mi dicano dove sono, così li vado a vedere e me li godo!».
«Sa qual è il problema reale? Che le pubbliche amministrazioni non di parlano tra di loro – commenta invece il signor Daniele -: si figuri che a me è stata addebitata la tassa per una seconda casa venduta ben 17 anni or sono!». E da fuori un cittadino conclude: «Questo è terrorismo tributario, ecco cosa è!».
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