«Capi d’imputazione da regime di Jorge Videla»

Mtl2 giudica «terrificanti le conclusioni di Frezza». Mtl1: «Affronteremo il processo a testa alta»
Foto Bruni 23.12.13 PM Frezza
Foto Bruni 23.12.13 PM Frezza

Uno scherzo da prete della giustizia italiana. La legge del contrappasso. II Movimento Trieste Libera, che si è fatto in due per l’indipendenza giuliana, è stato rimesso assieme dall’inchiesta del sostituto procuratore Federico Frezza. Tra i diciannove nomi che rischiano il rinvio a giudizio ci sono i due presidente in carica del Movimento: Roberto Giurastante e Vito Potenza. Pure il servizio d’ordine è stato riunificato: ci sono gli epurati Alessandro Gotti, Mauro Bressan e Franco Bastico, passati con i dissidenti, e c’è pure Franco Masci, indagato per i fatti del viale XX Settembre rimasto al fianco di Giurastante. Le reazioni non sono però diverse. «Il pubblico ministero Federico Frezza, già impegnato in iniziative e dichiarazioni contro il Movimento Trieste Libera, ne ha incriminato il presidente Roberto Giurastante e 18 attivisti (effettivi ed ex) per una manifestazione svolta il 10 febbraio. Il Pm Frezza accusa invece 19 manifestanti su 400 di tre generi di reati: “violenza privata” per avere impedito il passaggio occasionale di quattro veicoli su quel tratto di strada interno; “radunata sediziosa” e manifestazione “eversiva” per essersi riuniti in più di 10 persone a scopo di “ribellione”, poiché essi ed il Movimento Trieste Libera non riconoscono la sovranità su Trieste dello Stato italiano; di “manifestazione non preannunciata né autorizzata” affermando che non ne avevano avvisato la polizia italiana. Il pm “offre” perciò agli accusati di accettare senza processo un mese di carcere, sospeso per chi non ha precedenti. Il Movimento Trieste Libera risponde che le accuse sono infondate ed evidentemente politiche. L’applicazione delle norme sulle “radunate sediziose” e le “manifestazioni eversive” appartiene inoltre ai residui della legislazione repressiva fascista ed è assolutamente inaccettabile». E quindi? «Il Movimento Trieste Libera, i suoi aderenti ed il presidente Roberto Giurastante intendono perciò affrontare a testa alta il processo ed utilizzarlo per una nuova denuncia internazionale vittoriosa sulle violazioni dei diritti dei cittadini del Territorio Libero di Trieste da parte dello Stato e del Governo italiani». Non diversi i toni del Mtl2. «Non ho ancora ricevuto l’avviso di garanzia quindi non posso dire nulla per ora» si limita il presidente Vito Potenza, segretario del Movimento all’epoca dei fatti. Ci pensano i soci fondatori a usare i toni pesanti. «Conclusione indagini terrificante per 19 presidianti gli accessi del Porto Internazionale di Trieste (Porto Vecchio) lo scorso 10 febbraio. Dal pm Frezza sono stati delineati capi d'imputazione da regime di Jorge Videla. Visto quali sono le conseguenze derivanti dalla spaccatura di un Movimento unitario?». Ma non basta. Dopo un consulto con alcuni legali i soci fondatori vanno all’attacco: «Questo documento non prevede alcun rinvio a giudizio, e non prevede nemmeno un'archiviazione. È un documento del tutto assurdo, senza precedenti, e nei fatti nullo». Giudizio sospeso. O in attesa di rinvio. (fa.do.)

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