Capitaneria, scatta l’operazione mare sicuro

I consigli della Guardia Costiera ai diportisti. Spiegamento di forze per controlli e vigilanza
Lasorte Trieste 18/06/14 - Capitaneria, Conferenza Stampa Mare Sicuro 2014
Lasorte Trieste 18/06/14 - Capitaneria, Conferenza Stampa Mare Sicuro 2014

Prevenzione, controllo e vigilanza. E senza contare il numero “blu” a cui ricorrere per qualsiasi emergenza: il 1530. Dal 27 giugno al 7 settembre scatta la stagione 2014 di “ Operazione Mare Sicuro”, termine che racchiude lo spiegamento di forze e di conseguenti servizi speciali promossi nell'arco estivo dalla Direzione Marittima della Guardia Costiera di Trieste, interventi condotti in imbarcazione, ma anche su autoveicoli e da pattuglie terrestri, coordinati nell'ambito non solo del golfo triestino ma nei litorali degli uffici marittimi sotto le giurisdizioni di Monfalcone, Grado, Porto Nogaro e Lignano Sabbiadoro. La prevenzione al primo posto.

In mare - sulle spiagge, a bordo o in immersione - la conoscenza, anzi, l'applicazione delle regole di base permane la rotta più sicura, un monito ribadito più volte ieri nel corso della conferenza di presentazione di “ Operazione Mare Sicuro” avvenuta nella sede della Capitaneria di Porto di Trieste, incontro che ha sintetizzato il quadro delle attività che riguardano la balneazione e il turismo nautico. Nessuna forma all'insegna del “ fai da te” quindi.

Il bagnante e il diportista non devono mai navigare a vista, anche in senso letterale, ma indirizzati da precise norme e dai consigli forniti da parte degli stessi artefici della “Operazione Mare Sicuro”: «Crediamo che al di là delle norme in vigore, sia necessario il classico buon senso da “padre di famiglia” – hanno precisato ieri i vertici della Capitaneria di Porto nel corso della presentazione - sta a noi reprimere e far rispettare tutte le prescrizioni, ma un senso civico di prudenza e rispetto resta fondamentale». Un esempio su tutti? Conoscere e valutare le condizioni atmosferiche prima di avventurarsi in mare, sia a nuoto che in imbarcazione, oppure saper gestire e controllare i mezzi dotati di velocità, come le moto d'acqua, divenute da qualche anno le protagoniste di elite nei litorali italiani.

Richiami e norme che pare abbiano sortito il giusto ascolto, almeno in regione. Dati alla mano, nel golfo di Trieste e dintorni, lo scorso anno sono stati effettuati una cinquantina di interventi, attività che ha portato a circa 200 salvataggi; una media accettabile in estate, indice di imperizia non grave o di casi di malori o infortuni che spesso sfuggono al processo di prevenzione.

Confermati due punti cardine della “Operazione Mare Sicuro”: il ricorso al numero 1530 per ogni evenienza in mare, e l'attuazione del “Bollino Blu”, l'attestazione delle norme a bordo, consentita alle verifiche da parte della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza.

Francesco Cardella

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