Caso vigili, i sindacati smentiscono Patat

CORMONS. I sindacati smentiscono, documenti alla mano, il sindaco di Cormons, Luciano Patat, sulla questione-vigili urbani. Nei giorni scorsi infatti il primo cittadino aveva giustificato le valutazioni basse date da segretario comunale e dall’Oiv (Organismo indipendente di valutazione) ai quattro agenti dell'ufficio della Polizia municipale, spiegando come l'obiettivo principale, svolgere ore di controllo sulle strade in orario serale o notturno, non fosse stato raggiunto e di conseguenza gli agneti della Municipale non avevano potuto benficiare del preivsto premio economico. Patat aveva evidenziato come queste ore extra non venivano calcolate «come straordinario, ma come orario normale di lavoro recuperabile: se un agente avesse svolto servizio per tre ore dopo il tramonto, quelle tre ore si sarebbero poi recuperate lavorando tre ore in meno in orario diurno o maturando delle ferie aggiuntive».
Ma la rappresentanza sindacale dei quattro agenti esibisce oggi dei documenti che evidenziano come invece tra i tre obiettivi indicati a inizio 2016 «per i componenti del servizio di Polizia locale» vi fosse la richiesta «al di fuori del normale orario di turnazione per non meno di 120 ore complessive da rendersi nel corso dell'anno 2016, controlli alla circolazione stradale con un piano di interventi da concordare con il sindaco. Tale prestazione sarà compensata quale lavoro straordinario o posta in recupero». E qui c'è sta motivo del contendere, perché, evidenziano ancora i sindacati con tanto di documenti alla mano, «si trattava dunque di una richiesta di lavoro straordinario, smentendo quindi l'affermazione del primo cittadino, ma in più c'è anche una sentenza della Corte di Cassazione del 4 agosto 2014 in cui viene dichiarato "legittimo il rifiuto del dipendente pubblico a svolgere lavoro straordinario anche in caso di esigenza di servizio"».
A tal fine la Cgil (ma anche la Cisl aveva scritto un documento simile) aveva quindi inoltrato nelle scorse settimane, prima dell'emanazione delle valutazioni ai dipendenti, una nota all'amministrazione comunale nella quale si evidenziava come non solo lo straordinario non poteva essere utilizzato contrattualmente per raggiungere l'obiettivo numero 1, ma altresi il budget per la copertura delle ore straordinarie non era disponibile. Ergo: non solo non si poteva chiedere come obiettivo lo svolgimento di ore straordinarie ai dipendenti, ma in ogni caso soldi per pagare queste ore extra in cassa non c’erano. E proprio per questo il sindacato riteneva raggiunti gli obiettivi indicati ai dipendenti della Polizia locale, che al punto 2 e 3 riguardavano di fatto il controllo del comportamento dei proprietari degli animali da affezione per quanto concerneva la deiezioni degli animali sulle strade e i marciapiedi pubblici, oltre alla redazione quadrimestrale da parte del capitano del comando sugli esiti delle attività svolte dal personale sotto il proprio controllo. «Siamo molto amareggiati riguardo le dichiarazioni sulla stampa da parte del sindaco - evidenzia il rappresentante sindacale della Cisl funzione pubblica Gianvito Suglia - perché contengono diverse inesattezze e danno un'impressione sbagliata dell'operato della Polizia municipale. La preoccupazione del sindacato riguarda il fatto che i lavoratori in questione non percepiranno le somme dovute al raggiungimento degli obiettivi, venendo penalizzati ingiustamente». Possibile che a questo punto, oltre a probabili iniziative di tipo sindacale, si apra un contenzioso legale tra le parti: gli agenti infatti presenteranno ricorso interno indirizzato al segretario comunale, passaggio che - in caso di insuccesso - sarebbe seguito da un ricorso all'Oiv e, in ultima eventuale battuta, al giudice del lavoro.
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