Cattinara, un ricorso blocca i lavori
Si è rivolto al Tar un gruppo di imprese che era stato bocciato alla gara per la realizzazione dell’appalto. Slittano le tre sale operatorie e la terapia intensiva previste entro l’anno
Battuta di arresto per l’avvio dei lavori che avrebbero dovuto assicurare entro l’anno tre nuove sale operatorie e una terapia intensiva all’ospedale di Cattinara. La gara per l’individuazione di raggruppamenti d’imprese in grado di consegnare le strutture sanitarie «chiavi in mano» si è conclusa in marzo con l’affidamento dei lavori al gruppo di imprese formato da Maquet, specializzata in forniture di prodotti medicali, servizi per sale operatorie e unità di terapia intensiva, da Cons.coop costruzioni di Bologna e Favero-Dipos di Treviso.
Ma ora uno dei gruppi di imprese scartati ha presentato ricorso al Tar accusando l’Azienda ospedaliero-universitaria diretta da Franco Zigrino di «eccesso di potere, difetto di motivazione, contraddittorietà e manifesta illogicità».
Gli ospedali, confidando di aver ragione e di aver espletato correttamente ogni pratica, si sono costituiti in giudizio nominando difensore l’avvocato Daniela Paolini di Trieste. Su quattro raggruppamenti d’imprese tra cui scegliere il vincitore attraverso una complessa griglia di parametri, due erano stati scartati subito per difformità rispetto alle richieste del capitolato. Fra i rimanenti due gruppi (capofila Maquet e Draeger) fu scelto Maquet. Draeger con le sue consociate si è ora rivolto al Tar.
In sostanza al gruppo Draeger è stato imputato un difetto di calcolo nell’indicare l’offerta economica complessiva per un intervento che avrà un costo totale pari a quasi nove milioni di euro.
La Regione, che nei mesi scorsi aveva confermato il finanziamento per queste opere, aveva messo un vincolo per le spese edilizie (finanziate direttamente): non avrebbero dovuto superare i quattro milioni di euro.
L’Azienda ospedaliera, nel capitolato, aveva dunque chiesto alle imprese concorrenti di esplicitare le varie voci di costo, e in particolare di indicare per ognuna il costo vivo e il relativo valore dell’Iva, così da avere la certezza che non sarebbe stato in ogni caso superato il limite imposto dalla Regione.
La Draeger è stata esclusa perché nel capitolo relativo alle opere di edilizia aveva fatto risultare una somma che, tra costo e Iva, oltrepassava i quattro milioni di euro dati come limite massimo.
La ditta contesta come pretestuoso l’argomento, affermando che l’Iva è di legge e quindi non può costituire richiesta dettagliata a parte, l’Azienda ribatte che talora esistono anche agevolazioni che portano l’Iva al 10 per cento, e che dunque per meglio valutare in concreto la qualità di ogni offerta aveva chiesto di scindere costo e tassa. Afferma inoltre di aver chiaramente indicato questa pretesa nel capitolato, e dunque di sentirsi in diritto di non accettare proposte difformi.
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