Cento richiedenti asilo hanno lasciato Gorizia

Detto e fatto. Il viceprefetto vicario Antonino Gulletta è stato buon profeta. Nei giorni scorsi aveva parlato di situazione «vicina all’emergenza», annunciando che erano saliti a 100 i richiedenti asilo senza convenzione. Aveva anche detto (anzi, si era detto certo) che il Ministero dell’Interno, consapevole del problema, sarebbe intervenuto, disponendo nuovi trasferimenti di profughi in altre città d’Italia.
Detto e fatto, appunto. Ieri mattina, i pullman tanto attesi e tanto auspicati sono arrivati. Ad annunciarlo una breve nota stampa della Prefettura. «Si comunica che il Ministero dell’Interno, al fine di alleggerire il numero di richiedenti asilo presenti nella provincia, ha autorizzato il trasferimento, organizzato da questa Prefettura in collaborazione con la locale Questura, di 100 profughi di nazionalità afghana e pakistana presso strutture di accoglienza situate nelle regioni Toscana ed Emilia Romagna. Il trasferimento dei citati profughi avverrà nella mattinata odierna (è già avvenuto ieri mattina, ndr) a mezzo di idonei pullman con partenza da Gorizia, con scorta della Polizia di Stato».
«Grazie a questa iniziativa - fa eco il viceprefetto Gulletta - il centro di Medici senza frontiere si è quasi svuotato. Continueremo a controllare e a richiedere l’intervento del ministero qualora i numeri dovessero nuovamente salire». C’è da dire che, negli ultimi tempi, i trasferimenti sono stati abbastanza sistematici: ogni qualvolta si arrivava “all’orlo del bicchiere” (per usare un’espressione dello stesso viceprefetto), veniva disposto l’arrivo delle corriere.
Gli ultimi trasferimenti “di massa” risalgono alla metà di gennaio. Da allòra gli arrivi erano stati scanditi con il contagocce: uno, due, tre migranti al giorno. «L’inverno sembra aver rallentato i flussi», aveva dichiarato nei giorni scorsi Yannick Juliot, responsabile del villaggio Msf di borgo San Rocco. Ma l’arrivo di 15 migranti in una botta sola aveva sparigliato, nei giorni scorsi, nuovamente le carte in tavola.
Intanto, non cessano le segnalazioni di nuovi bivacchi in riva all’Isonzo, nonostante i divieti, nonostante l’ordinanza, nonostante l’appello forte dei giorni scorsi formulato dalla Prefettura. Come scritto più volte, non è chiaro se i richiedenti asilo passino in loco anche la notte ma, durante il giorno, tornano lì. Perché quella è the jungle, è diventata in un certo senso la loro “casa” preferita.
È vero, c’è il Nazareno, ci sono i container di Medici senza frontiere, c’è il maxi-tendone della Madonnina, eppure loro - durante la giornata - preferiscono fermarsi lì, cucinano qualche cosa, parlano, si riposano, si rilassano. Nei giorni scorsi, erano intervenuti pure i pompieri per spegnere un fuocherello.
E ieri mattina, la trasmissione televisiva di Raitre “Agorà” si è nuovamente occupata del caso-Gorizia. Diverse riprese sono state effettuate anche in riva all’Isonzo dove le testimonianze e i segni di bivacchi continuano ad esserci.
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