Centro Alzheimer, utenti trasferiti a San Canzian

Provvedimento in attesa della presa in carico da parte del Cisi. Furlan: «I Comuni devono fare la loro parte»

ROMANS. Tredici famiglie in sospeso e due giorni per sbrogliare la matassa burocratica. Entro domani si saprà se gli utenti del Centro Alzheimer di Romans d’Isonzo lunedì potranno essere accolti nell’omologa struttura di San Canzian o dovranno rimanere a casa. Sabato la Cooperativa Itaca concluderà l’esperienza iniziata nel settembre 2011 e, per ora, le famiglie che usufruiscono del servizio assistenziale sono preoccupate per ciò che accadrà nell’immediato futuro. Il sindaco Davide Furlan le ha incontrate ieri mattina al centro Candussi per fare il punto della situazione insieme all’assessore alle Politiche sociali Raffaella Scarazzolo, alla coordinatrice Annapaola Prestia e alle assistenti sociali. All’appuntamento ha partecipato da spettatore anche l’assessore provinciale Ilaria Cecot. Il primo cittadino ha spiegato che dopo aver ricevuto lunedì dai sindaci dell’ambito Alto Isontino un mandato per verificare la possibilità di inserire il servizio tra quelli gestiti in convenzione dal Cisi, martedì sera ha incontrato la direzione e il cda dello stesso Consorzio ottenendone la disponibilità. La strada è però tortuosa e la soluzione non si prospetta rapida. Il prossimo passo verrà fatto lunedì quando l’assemblea del Cisi dovrà valutare l’opinione dei sindaci dell’Ambito Basso Isontino.

«Monfalcone e altri Comuni non hanno nulla in contrario – ha detto Furlan -. Questo potrebbe portare ad un ragionamento sulla struttura mista residenziale/diurno di San Canzian. Potrebbe essere gestita da un ente unico con all’interno tutti i Comuni. È però un ragionamento appena avviato». Nel frattempo l’amministrazione romanese sabato ha chiesto alla cooperativa Kcs la disponibilità a subentrare nella convenzione. «In prima battuta aveva ipotizzato di intervenire direttamente a Romans, ma i numeri non lo consentono», sono state le parole del sindaco. Gli utenti verranno dunque accolti al centro Argo di San Canzian d’Isonzo: l’operazione è possibile e comprenderà anche il trasporto, ma deve prima essere formalizzata e i tempi sono strettissimi. Nel corso della riunione, Furlan ha voluto puntualizzare che le responsabilità della disdetta non sono da ascrivere alla Cooperativa Itaca che, anzi, prima di gettare la spugna, ha accettato più proroghe del contratto e, spesso, ha dimostrato un impegno maggiore di quello richiesto. Il sindaco ha puntato piuttosto il dito contro la miopia di una certa politica. L’assistenza a chi è affetto da demenza senile è una scelta, ma per alcuni Comuni non rientra tra le priorità nonostante le statistiche dicano che la patologia riguarda una persona su 100. A pieno regime il Centro Alzehimer di Romans costa circa 100mila euro all’anno. «Di questi servizi, da qui agli anni a venire, ne serviranno sempre di più», ha sottolineato il sindaco auspicando che i colleghi aprano gli occhi e capiscono che si tratta di un servizio territoriale importante economicamente sostenibile: «O ne viene percepita l’esigenza o lasciamo che se ne occupi il privato. Io spero che da domani ci sia un approccio diverso da parte dei Comuni».

Stefano Bizzi

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