Centro commerciale diffuso, 70 aderenti
CORMONS. Settanta attività aderenti che coprono l'80% degli esercenti del centro storico, per un costo complessivo dell'operazione di 47mila euro. Sono alcuni dei numeri di "Cuormons", il centro commerciale naturale diffuso nato su volontà dell'amministrazione comunale e dall'unione dei negozianti cormonesi. Il progetto è stato presentato ieri in municipio. «Il momento storico-economico è difficile ma la comunità sta rispondendo alla grande - commenta il sindaco Luciano Patat -; abbiamo la fortuna di avere aziende agricole che offrono prodotti di grande qualità, una zona industriale con un migliaio di addetti e in questi anni abbiamo avuto nuove aperture di esercizi commerciali in centro. Insomma, Cormons continua a essere un polo attrattivo e come amministrazione comunale organizziamo iniziative che richiamano l'attenzione sulla città, capaci di portare tanta gente. E a chi viene a trovarci offriamo bellezza, natura, storia, cucina».
Gianluca Madriz, presidente della Camera di Commercio, evidenzia: «Quando un anno fa ci siamo riuniti con l'assessore Nardin per far partire questo progetto, ci siamo accordati in pochi secondi perché abbiamo subito capito dove volevamo arrivare. Nardin ha capito fin da subito quali siano le esigenze del territorio: c'era l'assoluta necessità di fare sistema nel settore, che ha avuto la capacità di reinventarsi. “Cuormons” è un esempio per tutti i comuni piccoli, e per fortuna la Regione ci ha dato una mano». Gianni Felcaro, rappresentante Ascom, aggiunge: «Questo è un successo di gruppo: ora serve migliorare, perché manca un centro di diffusione elettronica delle informazioni per poterci far conoscere nel mondo». Andrea Paravano, presidente della neonata Cuormons sottolinea come «la grande distribuzione in Italia non ha davvero ragion d'essere: non rientra nella nostra cultura, fatta di quotidianità e di distanze molto piccole tra un paese e l'altro. I centri commerciali possono andare bene in altre parti del mondo dove le città sono lontanissime l'una dall'altra, qui invece creano solo un problema culturale: la gente perde l'abitudine di incontrarsi in paese e di vivere la propria realtà. Abbiamo quindi voluto un marchio che identifichi Cormons: a breve sarà online anche un sito ad hoc, www.cuormons.it". L'assessore Paolo Nardin: «Non l'ho inventato io questo percorso, ho semplicemente guardato altre realtà fuori regione, comprendendo la bontà del centro commerciale naturale. L'ho proposto e ho trovato grande entusiasmo».
Matteo Femia
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