Centro di Gradisca la “malattia” si chiama pedonalizzazione

Parere condiviso dei tre esponenti dell’opposizione che replicano alla lettera aperta di sindaco e giunta

GRADISCA. "Salottino" pedonale, il grande malato. Gradisca si interroga sulla salute del centro storico dopo gli episodi di inciviltà e degrado denunciati dal Piccolo. Lo fa il sindaco, con una lettera aperta ai cittadini (che riportiamo a parte), e lo fa la minoranza consiliare cui abbiamo chiesto se la percezione di molti cittadini e operatori commerciali su un centro storico isolato, desertificato, poco attraente e a volte poco pulito sia corretta.

Claudio Verdimonti, della civica Cittadini, ha le idee chiare: «Certi episodi di inciviltà, che la stampa ha fatto bene a denunciare, siano un campanello d'allarme sullo stato di salute del centro storico. Non è più attraente, e non c'è da sorprendersi se a certe sia deserto e attragga qualche maleducato o peggio malintenzionato. La crisi ha molteplici cause, e la pedonalizzazione è stata una di queste perchè non è stata accompagnata da adeguate contromisure, in primis i parcheggi. Manca proprio una visione d'insieme. A questo esecutivo rimprovero proprio la incapacità di sognare la Gradisca che verrà. Si bada solo al contingente. E poi ci sarebbero gli strumenti per stroncare certi comportamenti ineducati: si pensi alla sosta selvaggia in via Bergamas. Chi amministra dovrebbe trasmettere a cittadini e visitatori quanto ci tiene all'immagine della cittadina. Invece si va un po' a macchia di leopardo. Servono a poco 400 eventi l'anno se non vi è un coordinamento fra operatori commerciali, associazioni e Comune».

Concorda Valter Cocco, consigliere di centrodestra: «Tutti ricordiamo le inaugurazioni della via Ciotti e della piazza pedonali quando le autorità convenute ci spiegavano che quella scelta sarebbe stata il volano di una rinascita del commercio e della vitalità di Gradisca. Dieci anni dopo c'è da sorridere amaramente. La pedonalizzazione poteva andare bene ma non è mai stata accompagnata da iniziative adeguate che incentivassero nuove aperture, o da eventi di spessore nel centro storico. Si pensi poi anche al problema pratico dei parcheggi. È vero che a una certa ora, con le poche serrande che si abbassano, il centro cittadino diventa un contenitore vuoto. E questo può attrarre vandali e malintenzionati. Intensificare la videosorveglianza potrebbe essere un buon deterrente. Ma per rilanciare il centro servono anche idee innovative». Non di diverso tenore le riflessioni di Michele Freschi (M5S): «Ha ragione il sindaco a fare questa riflessione sulla carenza di senso civico di alcuni, ma è anche vero che l'immagine e la vitalità del centro storico vanno difese e tutelate. A suo tempo proponemmo che il "salottino" pedonale potesse ospitare, almeno in occasioni speciali, il mercato settimanale. Ci venne risposto che era un'idea balzana perché i mezzi degli ambulanti avrebbero rovinato la pietra. Eppure abbiamo il paradosso di una via Bergamas ridotta a elegante parcheggio nelle ore serali, o di una via Battisti che trasmette grande senso di abbandono. Anche l'attrattività commerciale non è quella di un tempo e soprattutto nei mesi invernali c'è questa sensazione di un centro storico isolato rispetto al resto della cittadina. Il salotto è splendido, ma senza idee e cooperazione fra le varie risorse della città il divano è ancora sigillato nel cellophane».

Luigi Murciano

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