Centrosinistra “light” per il bis del sindaco

Debutto ufficiale per la coalizione a sostegno di Cosolini. Rispetto al 2011 mancano Idv, Federazione della sinistra e parte di Sel
Di Fabio Dorigo
Silvano Trieste 06/02/2016 Caffe' San Marco, presentazione della coalizione per Roberto Cosolini
Silvano Trieste 06/02/2016 Caffe' San Marco, presentazione della coalizione per Roberto Cosolini

«Non dirò mai che voglio riprendermi la città. Trieste non è una proprietà privata. Noi siamo a servizio di Trieste e dei triestini. Non li possediamo». Roberto Cosolini, sindaco di Trieste, ottiene il primo applauso dopo quasi venti minuti quando si riferisce polemicamente alle dichiarazioni dell’ex sindaco Roberto Dipiazza, suo probabile sfidante. Al Caffè San Marco si dovrebbe tenere la conferenza stampa di presentazione della nuova coalizione di centrosinistra, in realtà si assiste al primo comizio elettorale del sindaco in carica. Trenta minuti di discorso di fronte a una platea di un centinaio di persone. Ci sono più o meno tutti gli assessori, oltre a consiglieri comunali, provinciali e regionali.

«E anche a Trieste parte la campagna per amministrative 2016 con Roberto Cosolini sindaco e centrosinistra unito» twitta Ettore Rosato, capogruppo alla Camera del Pd, che assiste allo spettacolo in prima fila a fianco della segretaria regionale del Pd Antonella Grim. In realtà il centrosinistra di ieri non è “la gioiosa macchina da guerra” del 2011. È un centrosinistra piuttosto “light”. Alleggerito dalle mani pulite dell’Italia dei valori (che si è estinta), privo della “zavorra” comunista (la Federazione della sinistra di Pdci e Prc), senza un “pezzo” di Sinistra ecologia e libertà (in fase di scioglimento). L’unica certezza è la Slovenska Skupnost, stampella storica della coalizione. Le liste civiche (Cittadini e Trieste Cambia) sono tutte da pesare nella loro consistenza visto che, al di là dell’attività istituzionale, hanno fatto poca politica in città. I Cittadini sopravvivono dai tempi di Illy, più per volontà della sempre presente Maria Teresa Bassa Poropat che, orfana della Provincia, sembra si voglia ricollocare come assessore alla Cultura in un Cosolini bis (con buona pace del designer Paolo Tassinari). Neppure il Partito democratica risulta così compatto, diviso com’è tra cittadini e metropolitani. Al Caffè San Marco si aggirano “mesti” il senatore Francesco Russo e il capogruppo comunale Marco Toncelli (dimissionato - pare - tramite whatsapp dal superenziano Walter Godina). «Il sindaco mi ha assicurato che verrà a qualche tappa del Tour metropolitano. Chissà, forse firmerà», dice con scarsa convinzione il senatore dem. Dipiazza, per esempio, la firma su Trieste metropolitana la messa mesi fa. Russo si è visto per circa un’ora ieri mattina con il sindaco prima della conferenza stampa. Un incontro tutt’altro che risolutivo. Nella mezz’ora di comizio di Cosolini, il senatore non ha avuto l’onore neppure di una citazione. Solo la promessa di un appuntamento della coalizione a fine mese (27 febbraio) per “trovare una sintesi” sulla città metropolitana.

E la coalizione “light” di centrosinistra? Seduti al tavolini del San Marco con Cosolini ci sono Nerio Nesladek (Pd), Sabrina Morena (Sel), Eliana Frontali (Cittadini), Fabio Samec (Trieste Cambia) e Marko Pisani (Slovenska Skupnost). Un pensiero va a chi non c’è nella coalizione e si sta attrezzando per un candidato alternativo: «Chi non vorrà sostenerci e parlo di esponenti a sinistra - aggiunge Cosolini - lo dovrà fare alla luce del sole. Non potrà dichiarare come causa il mancato rispetto del programma cittadino, in quanto è stato pienamente rispettato». Soprattutto dovranno giustificare il motivo per cui hanno abbandonato la coalizione che ha garantito «il migliore Welfare d’Italia». «Questa coalizione è nata e cresciuta su basi solide. Frutto di una buona politica» certifica Nesladek. «Siamo un partner fedele visto il lavoro svolto a favore dell’integrazione della minoranza slovena all’interno del tessuto cittadino», aggiunge interessato Pisani. «Sel come partito non è morta. Esiste ancora (e combatte con il centrosinistra, ndr). Non siamo marziani», spiega Morena replicando al capogruppo Marino Sossi che sta su un altro pianeta. “Trieste cambia”, in questo caso preferisce non cambiare: «Siamo nati cinque anni fa per supportare la candidatura di Roberto Cosolini con un programma realizzato da una quarantina di persone, che è stato portato completamente a termine», spiega Samec. La “dichiarazione d’amore” arriva dai Cittadini. «Non posso immaginare - dice Eliana Frontali - nei prossimi cinque anni na Palazzo Cheba un altra persona che non sia Cosolini. Non lasciamo che i cittadini votino con la pancia». Per questo serve un centrosinistra “light”.

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