Cinema e libri le sue passioni

È impossibile non ricordare Nereo Battello senza far cenno alla cultura enciclopedica che possedeva.
Per non parlare della sua passione per il cinema.
Battello è stato tra i fondatori dell’associazione Amidei e ne era diventato presidente subentrando a Darko Bratina (ideatore del premio intitolato al grande sceneggiatore).
«Per me Battello è stato un punto di riferimento» afferma, in lacrime, Giuseppe Longo, anima dell’Amidei e del Kinemax.
«È stato un padre spirituale: da lui ho imparato tantissimo. Gorizia perde un uomo insostituibile: non ho altri aggettivi per definirlo. Aveva un valore culturale inestimabile. Non lo definirei certo un uomo difficile: era di infinità bontà e di incredibile riservatezza. Avevo impiegato sei mesi per convincerlo a realizzare (anche grazie a Comune, Fondazione Carigo, Camera di Commercio e Ordine degli avvocati Gorizia) un libro di memorie sulla sua passione per il cinema. L’avevo sentito al telefono pochi giorni fa: il 20 febbraio ci sarebbe stata l’assemblea dei soci dell'Amidei: avrei in quella data dovuto presentare un programma di massima del festival di quest’anno. Mi era sembrato in forma. Il 20 febbraio l’associazione compie 25 anni. La sua passione e la sua preparazione per la cultura erano incalcolabili. La sua importanza in campo culturale, a Gorizia, può essere paragonata solo a quella di Francesco Macedonio».
Per ricordare Battello abbiamo anche sentito Sergio Altieri, pittore caprivese, grande amico dell'avvocato (come lo era di Cesco Macedonio): «Con Nereo eravamo profondamente legati da quando avevamo vent’anni. L’ho conosciuto attraverso amici comuni: Nello Trombini, Francesco Macedonio e Liborio (Boris) Rizzuto. Ci si vedeva ormai pochissimo ma ogni tanto mi inviava ancora qualche libro e le sue erano sempre scelte mirate. L’ultimo libro importante di cui mi ha fatto dono è stata una biografia dell’imperatore Ottaviano Augusto, un bellissimo volume di Luciano Canfora. E Nereo mi aveva recentemente fatto dono anche dei primi due numeri di una rivista intitolata “Il Giotti” che parlavano di poeti e artisti della regione. A ricambiare facevo fatica proprio perché di libri ne aveva migliaia: era difficile immaginare cosa non avesse letto. L’ultimo libro che gli ho regalato era incentrato sulla magistrature venete: un libro che avevo reperito dall’editore Filippi di Venezia. Nereo aveva una curiosità intellettuale vivissima che lo portava ad acquistare libri in enorme quantità fino alla costituzione di una vera e propria “biblioteca” che arricchiva continuamente. Ad esempio, quando si recava, da senatore o per il suo lavoro di avvocato, a Roma non mancava mai di acquistare volumi di ogni genere. Era, Nereo, un lettore onnivoro: dei classici, certo, ma anche di storia. Ed aveva la passione per le biografie. Aveva poi il vezzo di autografare e dedicare i libri che regalava con una scrittura minuta e incomprensibile».
Altieri torna poi sulla passione di Battello per il grande schermo.
«Del cinema sapeva tutto: quando mi trovavo con lui e Macedonio assistevo a vere e proprie gare di cultura cinematografica».
Chi la spuntava tra i due? «Non saprei proprio» risponde Altieri.
Alex Pessotto
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