Cinghiali, lotta più facile senza Province

L’assessore regionale Panontin replica alla vicepresidente Cernic

Sulla questione relativa ai danni arrecati dai cinghiali all’agricoltura e alla presa di posizione dell’assessore provinciale all’Ambiente, Mara Cernic, scesa in cmapo a difesa della Provincia e dell’Ufficio faunistico e venatorio (le cui competenza saranno trasferite alla Regione) interviene l’assessore regionale alla Caccia, Poalo Panontin. «Tutti condividiamo la rabbia e l’amarezza degli agricoltori che vedono il loro lavoro distrutto dalle razzie dei cinghiali ma questo non ha nulla a che fare con la demagogica operazione di mistificazione della realtà proposta dalla vicepresidente e assessore all’Ambiente della Provincia di Gorizia, che ha mescolato la presenza dei cinghiali nel Collio goriziano, la partenza della stagione venatoria e il passaggio delle competenze dell’attuale ufficio faunistico e venatorio dalla Provincia alla Regione, per paventare rischi, disservizi o malfunzionamenti futuri basandosi esattamente sul niente». «Perché mai, ad esempio, eliminare un livello burocratico (quello provinciale) dovrebbe complicare il sistema, renderlo farraginoso o meno reattivo? Semmai - afferma Panontin - si potrebbe prevedere il contrario: semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi d’intervento. Gli uffici faunistico-venatori delle Provincie hanno due competenze primarie in questo settore: indennizzare chi ha subito danni da fauna selvatica e finanziare opere di prevenzione del danno gestendo per conto della Regione risorse regionali». «Con il passaggio alla Regione di queste competenze aggiunge - nulla cambierà, ci sarà sempre lo stesso fondo che verrà gestito senza l’intermediazione della Provincia. Nemmeno nel campo delle richieste dei pareri in deroga o nell’effettuazione concreta dei prelievi ci saranno grandi cambiamenti. Anzi, se oggi per effettuare gli abbattimenti in Provincia di Gorizia si può contare soltanto su 5 guardie di polizia provinciale, che hanno in dotazione i mezzi idonei al prelievo (fucili), dal 1° giugno si potranno impiegare anche guardie delle altre Province, un totale di 59 persone». Panontin spiega: «Tanto più se, con l’approvazione dei Piani venatori distrettuali e conseguente attuazione del Piano faunistico regionale, nelle aree di pianura ci sarà la possibilità di prelievo illimitato, quindi un’azione di contrasto molto più incisiva rispetto a quanto fatto finora». «Nessun nesso invece con la partenza della stagione venatoria che, semmai - conclide Panontin - potrebbe essere condizionata dai ricorsi al Tar, non dal passaggio di competenze in materia dalla Provincia alla Regione».

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