Ciriani assalta il “regno” di Bolzonello

Scaricato l’uscente Pedrotti il centrosinistra affidato a Giust dal vice di Serracchiani. L’ex presidente della Provincia ci prova
Di Marco Ballico
ELEZIONI PORDENONE; CANDIDATA SINDACA DANIELA GIUST
ELEZIONI PORDENONE; CANDIDATA SINDACA DANIELA GIUST

UDINE. Il dopo Claudio Pedrotti, a Pordenone, è una corsa a otto. L’ultimo nome è quello di Andrea Cancian, candidato sindaco di Sel e Rifondazione comunista. Per la sinistra c’è pure Sonia D’Aniello, ex Pd, in una griglia di partenza che vede iscritti anche Daniela Giust per il centrosinistra, Alessandro Ciriani per il centrodestra, Samuele Stefanoni per il Movimento 5 Stelle e ancora Ferdinando Polegato (Il Rebalton), Francesco Giannelli (in uscita da Forza Italia e in campo con una civica) e Renzo Muzzin (Salviamo Pordenone e Nuova Pordenone).

Il passo indietro È un percorso avviato da tempo quello verso il municipio di Pordenone. Il passo indietro di Pedrotti, l’ex manager Electrolux subentrato a Sergio Bolzonello nel 2011, è diventato ufficiale nel settembre scorso. «Motivi personali, altri cinque anni non li avrei retti», la spiegazione del diretto interessato. In realtà, come è poi emerso, la decisione è legata alla delusione seguita agli incontri con le segreterie dei partiti di centrosinistra e le civiche a sostegno, insoddisfatte del mandato del sindaco, accusato in particolare di immobilismo.

Le indicazioni di Bolzonello Fuori dalla scena Pedrotti, le indicazioni di Bolzonello, stavolta, sono state per una donna (sarebbe la prima volta in Comune), Giust, sostenuta da quattro liste: Pd, Il Fiume, Pordenone 1291 e Cittadini. «Basta giochetti, tocca a Daniela», le parole chiare del vicepresidente della Regione in assemblea a febbraio quando i dem sfiorarono lo psicodramma alla ricerca di una candidatura condivisa.

Ciriani brucia tutti Anche a centrodestra ci si è mossi per tempo, stavolta. O almeno lo ha fatto Ciriani, autocandidandosi a sindaco a fine 2015. Un anticipo servito a unire la coalizione, complice anche il ritiro della disponibilità da parte di Elio De Anna. «Le nostre sono scelte responsabili, a Trieste come a Pordenone», il commento di Sandra Savino, coordinatrice regionale azzurra. E così l’ex An ora Fratelli d'Italia, già presidente della Provincia di Pordenone ora declassata a ente di secondo grado prima della chiusura, cercherà di interrompere il dominio del centrosinistra (quindici anni tra Bolzonello e Pedrotti) con il sostegno di cinque liste: Pordenone cambia, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e l’accoppiata Autonomia responsabile-Udc.

I grillini A puntare al ballottaggio è anche il M5S. Il gruppo comunale ha scelto Stefanoni, trentenne al lavoro in un'azienda di software che opera in provincia. Niente selezione online, in questa occasione. In assenza di una doppia richiesta di certificazione della lista, il ricorso al web non si è reso necessario.

Imitatore del duce e sexyprof In lizza per il Comune anche Cancian, che ha unito Sel e Rc dopo che D’Aniello, secondo i partiti della sinistra, avrebbe forzato la trattativa imponendo la propria candidatura. Per Cancian una lista senza nomi di partito (Insieme per Pordenone), per D’Aniello c’è Pordenone in comune. A completare il quadro, con Giannelli e Muzzin, un forzista e un leghista che hanno salutato, non senza polemiche, le vecchie casacche, c’è infine Polegato, il vulcanico ristoratore di Sequals, famoso per l’imitazione di Mussolini e per vari atti di protesta: in cima alla torre dell’acquedotto locale, sul castello di Cordovado, sulla centrale idroelettrica di Istrago di Spilimbergo, sul campanile di Pescincanna a Fiume Veneto. Di pochi giorni fa l’intervento alla trasmissione radiofonica La Zanzara con offese a Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella e insulti omofobi a Nichi Vendola. Al rischio di denuncia per vilipendio si è aggiunta una defezione, quella di Anna Ciriani, nota come “sexyprof” di Pordenone, che sembrava voler correre con Polegato e che invece, delusa proprio dall’intervento in radio, ha detto arrivederci e grazie.

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