Cisint: «Dati epidemiologici in ritardo. Tutti i cittadini vanno informati»

«Si vuole o no che, come peraltro sostenuto nel programma elettorale della Serracchiani, che ci sia lo “stop” al carbone dal 2017? Se sì è necessario che Comune e Regione mettano a disposizione in...
Bonaventura Monfalcone-21.02.2014 Incontro con il centro-destra-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.02.2014 Incontro con il centro-destra-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

«Si vuole o no che, come peraltro sostenuto nel programma elettorale della Serracchiani, che ci sia lo “stop” al carbone dal 2017? Se sì è necessario che Comune e Regione mettano a disposizione in modo trasparente i risultati degli studi delle indagini ambientali e di quelli di natura epidemiologica e i dati delle emissioni». Lo sostiene l’ex consigliere comunale Anna Maria Cisint, dell’associazione politico culturale “Monfalcone Domani”. Che sottolinea anche la necessità di «avviare ulteriori indagini a 360 gradi (impiantistiche, epidemiologiche e ambientali) perché sia possibile verificare il “modello di ricaduta delle polveri”, al fine di determinare l'impatto sulla salute e sull'ambiente». Cisint parla poi di “gravi ritardi” nella comunicazione dei dati aggiungendo: «Come mai l’assessore Vito, che ha messo a disposizione con grave ritardo i dati, e il sindaco Altran non hanno voluto illustrare alla città i risultati delle indagini? E come mai la Regione ha approvato nel 2015 un piano energetico regionale in cui si riconferma la continuazione dell’esercizio dell’impianto a carbone? Nel momento dell’apertura del procedimento per il rinnovo dell’Aia della centrale A2a nel 2017 la Regione, che dovrà avvalersi anche del parere del Comune, dovrà esprimersi con un parere fermamente negativo: ma allora perché le istituzioni non stanno mettendo in campo già soluzioni utili a risolvere la questione, fondamentale, legata all'occupazione?». Quanto ai dati dello studio epidemiologico del professor Barbone, Cisint evidenzia come «emerge chiaramente che i dati sono quelli estrapolati del registro tumori “compilato” fino al 2009, dati troppo parziali. Ora attendiamo con ansia gli aggiornamenti e lo studio georeferenziato». Intanto, «a tutela della collettività provvederò a integrare almeno con questi studi e fin da subito, le 5mila pagine dell’esposto denuncia che avevo presentato alla Procura».

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