“Cittadini”: «L’assessore adesso ascolti il territorio»

Alberto Bergamin: «L’Isontino deve essere messo in condizione di esprimere una sua governance»
Bumbaca Gorizia 19.03.2011 Fini a Medea - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.03.2011 Fini a Medea - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«I “Cittadini” confidano che l’assessore Torrenti, grazie all’ intelligenza politica e al sano pragmatismo che non gli difettano (peraltro già dimostrati nella gestione dell’emergenza – profughi a Gorizia) saprà interpretare correttamente quanto stanno chiedendo Gorizia e il suo territorio e, trasversalmente, forze politiche, sociali e istituzioni culturali, in merito al futuro dei beni culturali qui presenti e, in particolare, dei Musei Provinciali alla vigilia della cancellazione della Provincia decisa dalla nostra Regione», scrive in una nota il vicepresidente del movimento civico “Cittadini” Alberto Bergamin. «La chiusura della Provincia, infatti, potrebbe rendere per la prima volta concrete importanti forme di gestione coordinata del nostro patrimonio culturale con la partecipazione attiva di enti e Istituzioni detentori del ricchissimo e qualificato patrimonio storico, documentale, culturale della città e del territorio. Gorizia e il territorio chiedono all’assessore di essere messi in condizione di esprimere la “governance” dei suoi beni culturali e di aprirsi ad una soluzione diversa da quella prospettata con il disegno di legge appena licenziato dalla Giunta ed ora all’attenzione del Consiglio regionale», ha aggiunto.

«Alla vigilia dell’apertura del confronto nelle sedi istituzionali i Cittadini esprimono le seguenti osservazioni:

1) se i Musei Provinciali di Gorizia dovessero essere trasferiti alla Regione, la città di Gorizia diverrebbe un’anomalia stante la circostanza che nel resto della regione i Musei e le attività museali appartengono ai Comuni;

2) la scelta di costituire un nuovo Ente regionale (Erpac – nel quale far confluire, oltre ai Musei goriziani, l’Azienda Villa Manin e l’Istituto per la Calalogazione e il Restauro) si pone in controtendenza rispetto a un orientamento politico consolidato e di lungo periodo che ha portato nel tempo alla soppressione di quasi tutti gli enti strumentali regionali storicamente esistenti (Esa, Irfop; Agenzia regionale del Lavoro, Ente Tutela Pesca, Erdisu di Trieste e Udine). Si fa rilevare, altresì, che l'istituzione dell'Erpac e la conseguente creazione di un'istituzione "privilegiata" rispetto ai musei degli altri capoluoghi regionali, renderebbe molto più complicato dare corso alle indicazioni della recente legge sui musei soprattutto in materia di "rete museale regionale";

3) la soluzione delineata per il futuro dei Musei di Gorizia si pone in netta contraddizione con l’indirizzo generale del decentramento istituzionale agli Enti Locali delle funzioni amministrative e gestionali nelle materie di competenza legislativa della Regione e si configura come una vera e propria “appropriazione” da parte regionale di un ruolo di gestione diretta in un campo nel quale la Regione, in quanto tale, non ha alcuna precedente esperienza propria».

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