ClassAround rivoluziona il modo di fare formazione
Se Internet ha agevolato tante cose, anche lo studio, da ora in poi basterà davvero solo accendere il computer per farlo di più e meglio, sbarcando su ClassAround: nasce da un’idea tutta triestina questa nuova start-up nell’ambito della formazione, che permette allo studente di qualsiasi età di decidere cosa, dove e grazie a chi apprendere, e mette in relazione attraverso il web chi ha competenze con chi desidera acquisirle. A presentare il progetto, partito due anni fa grazie a un importante investimento e salpato sul web la scorsa settimana, saranno i soci fondatori oggi dalle 18.30 alla Lux Art Gallery (via Rittmeyer 7/a).
ClassAround, supportato anche dal pluricampione mondiale di vela Vasco Vascotto, dal premio Nobel Filippo Giorgi e dal noto pediatra Nathan Levi, rappresenta tutto ciò. Chiunque voglia seguire un corso, una lezione singola, un laboratorio o un workshop tenuti da professionisti o neofiti in qualsiasi disciplina, dallo sport all’informatica, dalla musica alle lingue straniere, con un click (classaround.com) può, dopo aver scelto la città in cui seguirli, iscriversi, prenotarli, pagarli e se non ancora presenti, suggerirli. Non resta poi che recarsi nel luogo prestabilito e iniziare la nuova avventura. Ma ClassAround è un portale web a tutti gli effetti: ciascun utente della piattaforma può interagire attraverso quest’ultima. C’è posto anche per chi vuole offrire spazi fisici propri o in gestione, dove professori e allievi s’incontrano. Da una sala conferenze a un salotto, chiunque può presentare e promuovere il proprio spazio ottenendo così una fonte di reddito. Anche le organizzazioni no-profit hanno trovato il proprio angolo, attraverso cui promuovere le proprie iniziative, ricevere fondi grazie agli stessi utenti che possono devolvere una parte dei propri introiti e diffondere la propria voce. «L’idea iniziale - spiega Giorgio Parovel, uno dei soci fondatori con Manuel Levi e David Levi - è partita dall’osservazione delle enormi possibilità che il web e Internet offrono quanto a formazione, che però rischiano di comportare un allontanamento, soprattutto da parte dei giovani, dalla frequentazione di corsi e lezioni». (b.m.)
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