Coniglietti, cavie e criceti Escalation di abbandoni

Allarme dell’Enpa dopo il salvataggio di tre bestiole trovate in strada del Friuli La presidente: «Molti considerano questi animali poco impegnativi ma non è così»
Di Riccardo Tosques

È allarme abbandono a Trieste per gli animali da compagnia “non convenzionali”. A lanciare l’Sos è la sezione triestina dell’Enpa che, subito dopo aver festeggiato la guarigione di alcuni esemplari soccorsi all’inzio dell’anno - lo sparviere di Muggia, i fagiani di via Stock e un capriolo -, è stata costretta ad eseguire l’ennesimo intervento di salvataggio. A venir lasciati in strada dai padroni, questa volta, tre simpaticissimi coniglietti domestici.

L’episodio è accaduto due giorni fa. Attorno alle 8.15, i volontari della Protezione Animali sono stati chiamati per un intervento in strada del Friuli, all'altezza del parcheggio dei bus. La segnalazione, provvidenziale, segnalava una gabbia per conigli abbandonata e lasciata semiaperta nell’aiuola verde, mentre tre conigli pezzati bianchi e neri vagavano nello spiazzo. Per fortuna, in attesa dell'arrivo dei volontari, l’autore della segnalazione si era dato da fare per recuperare due dei tre conigli. Il terzo esemplare è stato intercettato da un volontario dell'Enpa con l’aiuto di un passante. I conigli recuperati sono una femmina e due maschi, uno dei quali portatore di una disabilità alla zampa posteriore definita “splay leg”. Una sorta di malformazione congenita, che può essere aggravata da condizioni ambientali negative, come la permanenza costante sul fondo scivoloso di una gabbia, dove l'animale non trova l'ambiente idoneo per puntare le zampe. La femmina invece è quasi sicuramente gravida poiché prima del recupero è stata vista accoppiarsi con l'altro maschio.

Quello di strada del Friuli è il secondo eclatante abbandono di conigli. Il primo era stato registrato ad inizio anno in via del Botro, ad Altura, quando un coniglio femmina, poi chiamata Giuly, era stato ritrovato dentro un cassonetto delle immondizie. «Non intendiamo commentare l'accaduto perché chi ha compiuto il gesto è sicuramente del tutto disinteressato alle nostre riflessioni, ma ciò che ci preoccupa è la frequenza con cui certe specie vengono abbandonate a Trieste - afferma la presidente dell’Enpa, Patrizia Bufo -. Nella nostra città non esiste il randagismo canino, la sezione triestina dell’Enpa ha lavorato sin dagli anni Settanta contro questo fenomeno che ancora affligge molte regioni d'Italia, tanto che qui ci si occupa generosamente di cani provenienti da altre regioni o da altri Paesi». Non allarma nemmeno il fenomeno dei gatti liberi che, come noto, in città vivono in colonie feline censite (oltre 700 nella provincia di Trieste), «curate e monitorate dalle referenti di colonia e dalle varie associazioni presenti sul nostro territorio. Complessivamente vi è ampia informazione sui diritti di queste specie animali anche da parte delle amministrazioni comunali e da parte della Regione».

Il problema sorge invece per gli animali da compagnia “non convenzionali”, ossia conigli, cavie, criceti e roditori in genere. Per loro, purtroppo, la situazione è diametralmente opposta. «Chi acquista conigli da compagnia spesso lo fa nella convinzione che questi animali siano meno impegnativi dei cani, che devono essere portato fuori almeno 4-5 volte al giorno. Molte persone pensano che un coniglio possa trascorrere tutta la vita in una gabbia... Quando poi lo fanno uscire, si lamentano di eventuali danni del loro animale, di cui spesso non conoscono nemmeno le abitudini alimentari», continua Bufo.

Che fare dunque? L’Enpa ha deciso che il 2017 sarà dedicato a incontri, informazioni alimentari e consigli riservati ai conigli d'affezione. «Chiediamo alle amministrazioni locali di essere al nostro fianco anche nella battaglia contro l'abbandono dei conigli e per le adozioni responsabili non solo di cani e gatti, ma anche delle altre specie animali», aggiunge Bufo. Per fortuna ci sono anche persone più coscienziose. Come la famiglia che pochi giorni fa si è recata nella sede di via De Marchesetti rinunciando ad un coniglio, ora preso in carico dal personale dell’Enpa in attesa dell'arrivo di una nuova famiglia che possa definitivamente prendersene cura.

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