Console e Cavalli chiamati in causa per calunnia

Una storia inventata. La testimonianza resa ieri in aula davanti al giudice Enzo Truncellito dall’ex moglie di Giuseppe Console, Micaela Nordio, ha confermato quanto sostenuto dal pm Maddalena...

Una storia inventata. La testimonianza resa ieri in aula davanti al giudice Enzo Truncellito dall’ex moglie di Giuseppe Console, Micaela Nordio, ha confermato quanto sostenuto dal pm Maddalena Chergia. Il procedimento è quello che vede imputati con l’accusa di calunnia i due assassini di Giovanni Novacco, cioè Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, già condannati all’ergastolo per l’omicidio di Gretta. Nel processo per calunnia (in cui è imputato anche Federico Nocera, con la stessa accusa) devono rispondere di aver accusato Lorenzo Gioseffi di aver spento una sigaretta sulla spalla di Cavalli dopo una violenta discussione.

Micaela Nordio ha spiegato come Console avesse raccontato davanti a lei, a Cavalli e alla moglie di questo Barbara Tardivo di essere stato in realtà lui a spegnere la sigaretta sulla spalla di Cavalli, il quale si era poi recato al Pronto soccorso per farsi medicare e infine aveva denunciato Gioseffi, “reo” secondo i due di aver preso in giro “Beppe de Roian”. Gioseffi era stato condannato in primo grado e poi assolto - visti i nuovi elementi emersi, peraltro durante il processo per il delitto di Gretta - in Appello. Console è difeso dall’avvocato Sergio Mameli, come Nocera. Cavalli dall’avvocato Maria Genovese. Prossima udienza il 9 luglio. (m.u.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo