Contributi taglia-affitti domande salite dell’8,5%

L'accesso a una casa a costi sostenibili rimane un problema per molti a Monfalcone. Lo confermano le domande presentate al Comune per accedere ai contributi taglia-affitti. Quest'anno sono state 515, 40 in più rispetto allo scorso anno, con un aumento quindi quasi dell'8,5%. In base alle richieste ricevute i fondi necessari a Monfalcone per alleggerire dei canoni di locazione troppo pesanti rispetto al reddito familiare ammontano a 1 milione 280mila euro. Di conseguenza il Comune si affiancherà alla Regione con uno stanziamento di 128.035 euro, il 10% del fabbisogno complessivo, per poter così accedere a tutte le risorse messe in campo dall'amministrazione regionale. Nel 2013 le domande furono 475 e l'importo a carico del Comune di 124mila euro, mentre con le 515 di quest'anno si torna in pratica ai livelli del 2011, comunque inferiori a quelli del 2012, anno in cui non era in vigore il requisito di residenza, che viene invece ora richiesto. Per avere accesso al bando infatti bisogna essere residenti in Friuli Venezia Giulia da almeno 24 mesi. Nel 2012 al Comune erano pervenute quasi seicento domande (per l’esattezza 589), il numero più alto mai registrato finora, anche se poi 51 erano state ammesse con riserva, proprio a causa del criterio della residenza. Di conseguenza, era aumentato anche il fabbisogno complessivo, che per Monfalcone sfondava quota un milione 400mila euro. I fondi poi effettivamente erogati al Comune sono in ogni caso drasticamente diminuiti in questi ultimi anni. "A Monfalcone la situazione rimane, in modo obiettivo, critica per quel che riguarda la casa - afferma l'assessore alle Politiche sociali Cristiana Morsolin -. Le richieste presentate per l'accesso al Fondo affitti sono una conferma dei problemi esistenti in città". Quello del sostegno delle locazioni è quindi uno dei temi che la commissione regionale incaricata di elaborare la nuova legge quadro sulle politiche abitative sta affrontando. A farne parte, in rappresentanza degli enti locali, è anche l'assessore Morsolin. "Si tratta, però, anche di rendere l'Ater uno strumento più flessibile - afferma -, in grado di rispondere in tempi più rapidi ai cambiamenti delle comunità". Una delle proposte che l'assessore Morsolin porterà quindi al tavolo regionale è quella relativa all'attuazione dello strumento dell'autorecupero, di cui si è tentata una sperimentazione in città, finora mai decollata, ma non solo. "A Monfalcone, c'era in piedi il progetto di autorecupero di una palazzina di via Valentinis e più volte abbiamo proposto all'Ater per una ristrutturazione l'edificio di Casa Mazzoli - afferma l'assessore alle Politiche sociali -. In città ci sono inoltre diversi alloggi chiusi in attesa di recupero. Mi pare che se l'Ater volesse, ci sarebbero possibilità di intervento anche a Monfalcone e non solo a Gorizia". la. bl.
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