Controlli a tappeto per il decreto Salvini Sequestrate 20 auto in un mese dai vigili

A gennaio aveva fatto notizia il primo fermo, a Milano, di una vettura con targa rumena incappata nella ghigliottina del decreto Salvini, che ha inasprito le sanzioni per i furbetti al volante di un’automobile con immatricolazione “estero-vestita” al fine di eludere bolli e sanzioni in Italia. Da allora la Polizia locale di Monfalcone si è portata avanti, se così si può dire, coi lavori. Infatti dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni gli agenti hanno posto sotto sequestro ben venti veicoli in transito sulle arterie cittadine in barba alla recentissime regole, affibbiando di volta in volta ai conducenti (e titolari) la sanzione-salasso di 712 euro.
Nove, invece, i mezzi irregolari finiti sotto fermo e al centro di altrettanti verbali per la somma, inferiore, di 250 euro. La minor entità dell’esborso si deve al fatto che si trattava di macchine in capo a soggetti giuridici, i quali le assegnavano in uso a propri dipendenti. Ma la legge, in tali casi, prevede sia concesso il titolo con data certa e nelle situazioni verificate ciò non era avvenuto.
Controlli a tappeto, dunque. E dell’altro mondo le scene che ne sono scaturite. L’ultimo “siparietto”, si fa per dire, qualche giorno fa: un uomo, cui era stato poco prima sequestrato il veicolo, si è buttato a terra, letteralmente in mezzo alla strada, causando per alcuni minuti l’interruzione della circolazione sulla carreggiata. Sicché, oltre alla sanzione prevista dal decreto sicurezza (i famosi 712 euro nel caso si saldi subito il conto, ché la cifra può lievitare, in casi estremi, fino a un massimo di 2.848 euro), il conducente del veicolo con targa straniera è stato altresì denunciato a piede libero per il nuovo reato di blocco stradale, come confermato dal comando di via fratelli Rosselli. Del resto, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, alla presentazione del decreto lo aveva premesso: «La pacchia è finita». E l’amministrazione leghista ha dimostrato di voler prendere molto seriamente la questione, visti gli esiti resi noti ieri mattina del primo mese di controlli.
Che su questioni inerenti la sicurezza stradale il sindaco Anna Cisint abbia voluto imprimere un giro di vite è notorio. Eppure, come osserva il comandante della Polizia locale Rudi Bagatto, nonostante nelle ultime settimane si siano effettuati controlli intensivi sui veicoli con targa straniera «ancora si accertano comportamenti non conformi alla norma». Norma che si pone l’obiettivo di limitare, attraverso maxi sanzioni e fermo amministrativo, la proliferazione del fenomeno di elusione fiscale da parte di cittadini residenti in Italia da più di sessanta giorni che circolano con vetture immatricolate all’estero. Sussiste altresì il divieto, sempre per questo tipo di veicoli, a circolare lungo lo Stivale una volta superato l’anno dall’ingresso nel Paese. Le nuove disposizioni sono entrate in vigore lo scorso 1° dicembre, con l’introduzione della legge numero 132 che ha convertito il decreto sicurezza 113 del 2018.
«Applicando le recenti norme – rileva il comandante Bagatto –, oltre a comminare la sanzione pecuniaria di 712 euro, peraltro in forma ridotta, gli agenti hanno provveduto al sequestro delle auto irregolari ai fini della loro confisca, come previsto dal decreto, qualora il titolare non provveda intanto all’immatricolazione in Italia o, in alternativa, a ottenere il rilascio di un foglio di via per condurre il mezzo in questione oltre i transiti di confine. Ciò entro 180 giorni dalla data della violazione». E proprio questa seconda alternativa si è dimostrata la più gettonata, a riprova di come l’utenza della strada dedita all’escamotage ritenga troppo elevati i costi previsti dalla legge (bollo e assicurazione) per il mantenimento delle quattro ruote in Italia. Preferendo così restare a piedi o ricorrere ad altri mezzi di trasporto. «Fino adesso – conferma Bagatto – tutti i soggetti sanzionati non hanno reimmatricolato i veicoli in Italia, bensì hanno riconsegnato le targhe alla Motorizzazione per ottenere il foglio di via e portare all’estero il veicolo». –
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