Cormons, inaugurato il monumento ai caduti

CORMONS. Ieri, esattamente cento anni fa, l'attentato di Sarajevo dava il via ad una delle più grandi tragedie del Novecento, la carneficina della Prima guerra mondiale che così tante vite, anche e soprattutto nelle nostre terre, ha portato via. Proprio un secolo dopo, nella giornata di ieri, la cittadina di Cormons ha voluto ricordare quella tragedia, e omaggiare tutti i suoi caduti finalmente senza divisioni e distinzioni di bandiera o schieramento. Da ieri il Parco dei poeti, nel cuore del centro collinare, ospita infatti il monumento dedicato a tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale, inaugurato nel corso di una suggestiva cerimonia nell'ambito della manifestazione “L'ultimo valzer”, la due giorni organizzata dal Comune di Cormons e dalla Provincia di Gorizia proprio per celebrare il centenario della Grande Guerra. Nel verde spicca la scultura in pietra piasentina realizzata dallo scultore sardo Mauro Cabras nell'ambito dell'11° simposio di Reana del Rojale, e donata a Cormons dall'associazione organizzatrice, “Il Faro”. Il suo titolo è “La porta”, perché è proprio un uscio ad essere scolpito nella pietra: una porta non liscia, ma segnata da graffi e in parte quasi sfondata, provata dalle difficoltà della vita. «Quando l'ho vista per la prima volta, mi è parsa quasi una porta in parte aperta e segnata da una deflagrazione – commenta l'assessore alla Cultura di Cormons Alessandro Pesaola -, e dunque simbolo della guerra. Ma allo stesso tempo la porta è ciò che ci mette in comunicazione con gli altri, e anche con gli stranieri, e dunque è pure simbolo di pace. Insomma, mi pare molto adatta al significato che vogliamo darle». Non a caso alla cerimonia di ieri sono stati invitati a partecipare anche gli amici di Cormons di Friesach (Austria) e Dobrovo (Slovenia), mentre in rappresentanza delle istituzioni locali c'erano il sindaco Patat, l'assessore provinciale Portelli, il presidente del Consiglio regionale Jacop e il consigliere regionale Moretti. «Per noi è motivo di grande soddisfazione essere finalmente riusciti ad inaugurare un monumento dedicato a tutti i caduti cormonesi della Grande Guerra – ha detto Patat -, sia a quelli che hanno combattuto sotto l'Impero Austroungarico sia quelli che hanno difeso la divisa italiana. Giovani che hanno combattuto contro altri giovani, a migliaia di chilometri da casa. Questo monumento rende giustizia a tutti loro, e colma un vuoto nella nostra storia». La cerimonia è stata accompagnata dalla Banda Città di Cormons, e seguita anche da tutte le associazioni combattentistiche d'arma, rappresentate dal discorso del generale Fabio Gorra Lazzarini, che ha parlato di «momento di condivisione del rispetto per i caduti».
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